Rifiuti: riunione Ato, delusione dei lavoratori

Di Matteo: "Nessun risultato senza l'intervento della Regione"

MONREALE, 11 ottobre - Torna a montare l’esasperazione dei lavoratori dell’Ato Palermo 2 per la mancata retribuzione degli stipendi. All’appello mancano agosto e settembre, così come sono scarse le possibilità di ricevere ottobre.

Ieri, hanno chiesto un incontro con i tre liquidatori e i 17 soci, nella sede dell’Ato, a Monreale. Erano presenti rappresentanti di ogni Comune ma l’unico sindaco a partecipare è stato quello di Monreale, Filippo Di Matteo. Al termine del pomeriggio, due cose sono emerse con certezza: la delusione dei lavoratori e una linea d’intenti non comune. La creazione dei centri di costo, cioè la possibilità per i Comuni di provvedere alle proprie spese, ha spaccato i dipendenti. I più preoccupati sono gli amministrativi per i quali non vi sarebbe certezza di tempi nelle retribuzioni. Il ricorso alle ditte esterne non fa che esacerbare gli animi.

La Regione – ha spiegato Jhonny Castronovo, uno dei liquidatori - ha demandato a noi la responsabilità di delegare i comuni ai pagamenti, abbiamo chiesto di condividere tale linea con i lavoratori e i soci, prima della convocazione dell’assemblea. Purtroppo gli altri 16 sindaci non si sono presentati”. “Quel che posso fare io – ha spiegato Di Matteo – è versare la mia quota associativa già in settimana. Sono d’accordo con la creazione dei centri di costo ma credo che se noi sindaci, tutti insieme, non torniamo a chiedere l’intervento della Regione non otterremo mai i risultati significativi che sono stati raggiunti da altri Ato”.

Quel che proprio non è andato giù ai lavoratori è una nota dell’ufficio comunale al Territorio di Monreale in cui si è giustificato il ricorso alla ditta esterna per responsabilità degli operatori Ato nelle stato di emergenza.

“Noi – hanno commentato – siamo in grado di ripulire il territorio in modo anche più celere delle ditte esterne ma dovrebbero fornirci i mezzi. Non si possono pretendere da noi anche gli straordinari quando da quasi tre mesi non percepiamo un euro e non sappiamo più come mantenere le nostre famiglie. Nonostante tutto continuiamo a garantire il servizio e ci scusiamo per i disagi ai cittadini”.

Chi ha puntato il dito contro i centri di costi e i noli è il consigliere del Pd Massimiliano Lo Biondo: “i soci dell’Ato pensano di essere in pizzeria e pagare alla romana. I noli poi caricano il comune di costi doppi e lasciano insoluti i problemi dei mezzi guasti e degli stipendi non pagati”.