Uno dei tre liquidatori prova a stemperare i toni
MONREALE, 31 agosto - Dopo le polemiche, Roberto Terzo, uno dei liquidatori della società Alto Belice Ambiente, prova a gettare acqua sul fuoco, stemperando i toni del confronto con il sindaco Filippo Di Matteo.
«Credo – scrive Terzo in una nota – che in una fase emergenziale pressoché permanente per il Comune di Monreale sia comprensibile lo sfogo del sindaco, ma alimentare polemiche non giova certamente a nessuno. I disservizi che purtroppo si sono verificati sul territorio di Monreale non sono certamente il frutto di una cattiva gestione della società, bensì dovuti ad una serie di criticità abbastanza note e in alcuni casi irreversibili: la vastità del territorio comunale, l’insufficienza di risorse fisiche, economiche e strumentali, il mancato finanziamento di opere essenziali per lo sviluppo del ciclo integrato dei rifiuti, i continui guasti meccanici dei mezzi destinati alla raccolta, gli elevati costi di conferimento presso discariche lontane dall’ ambito, le difficoltà connesse al pagamento puntuale delle retribuzioni del personale, solo per citarne alcune.
Conosco il sindaco di Monreale, lo stimo come uomo e come professionista e lo invito, a nome dell’intero collegio, ad un confronto pacato e dai toni distesi per individuare insieme, attorno ad un tavolo, la soluzione migliore – ha concluso Terzo – per scongiurare che il paese ripiombi nel caos, nell’attesa che la Regione Sicilia completi la procedura attivata con bando pubblico per reperire sul mercato dei capitali le risorse finanziarie necessarie al ripianamento dei debiti contratti dagli Ato in un contesto di crisi senza precedenti».
L’aspro confronto fra il sindaco e i liquidatori, accesosi con la richiesta di dimissioni avanzata da Di Matteo per presunte responsabilità nella gestione dell’Ato, non ha risparmiato accuse piuttosto dure fra le due parti in causa. Al centro del contendere, al di là di tutte le valutazioni tecniche ed economiche, vi è la scarsa igiene urbana del territorio monrealese che è balzata agli “onori” delle cronache, anche nazionali, per le gigantesche discariche e i roghi alla diossina. Risale appena a qualche giorno fa l’incendio di una discarica all’interno della città, nelle vicinanze di numerose abitazioni, con tutto il seguito di sostanze velenose disperse nell’aria.
Va da sé che nessun “deus ex machina” potrà risolvere il problema della spazzatura senza la civile collaborazione di tutti. Se i cittadini imparassero a rispettare gli orari di conferimento, non si sbarazzassero degli ingombranti abbandonandoli per la strada e non risolvessero il problema dei cumuli nel peggiore dei modi, cioè incendiandoli, la situazione in città e nelle periferie sarebbe meno grave.
Restano i problemi finanziari dell’Ato, irrisolvibili senza un intervento esterno. Di Matteo ha chiesto conto dell’anticipo regionale concesso a Monreale di un milione e 600 mila euro. Sono soldi che il Comune dovrà restituire e il sindaco si preoccupa, giustamente, che vengano spesi per la città e per i lavoratori dell’Ato che vi operano. I liquidatori hanno il problema di far tornare i conti in un buco nero finanziario che fagocita tutto e continua ad allargare in modo pericoloso la sua forza di attrazione gravitazionale.