Caputo: "I vincoli con la Soprintendenza frenano l'attività dell'ospedale Ingrassia"

"Una struttura ospedaliera di primaria importanza"

PALERMO, 30 agosto – «Una struttura di eccellenza dal punto di vista sanitario con medici di altissimo livello professionale e un ospedale che potrebbe assicurare servizi sanitari specialistici se soltanto riuscisse ad ottenere i pareri della Soprintendenza».

A dichiararlo è Salvino Caputo, presidente della commissione parlamentare Attività Produttive dell’Ars che ieri ha incontrato il direttore sanitario, i vertici amministrativi e alcuni primari dell’ospedale Ingrassia, a seguito di alcune iniziative adottate dai vertici dell’Asp che facevano temere un ridimensionamento del presidio sanitario. «Oltre a reparti di eccellenza, come la cardiologia, la ginecologia, ortopedia e rianimazione e la chirurgia – ha aggiunto Salvino Caputo -, l’Ingrassia e’ stato individuato come unico centro pilota per la procreazione medicalmente assistita, che potrebbe consentire a coloro che intendono mettere al mondo dei figli di poterlo fare a Palermo senza essere costretti a ricorrere a costosissime cure all’estero, come avviene oggi atteso che per ogni intervento strutturale, anche per un cambio di infissi, è necessaria la acquisizione di un parere da parte della Soprintendenza.

Molti interventi chirurgici, inoltre – ha sottolineato Salvino Caputo – sono ridotti perche la terza sala operatoria è chiusa perchè per rimuovere le mattonelle necessita il parere vincolante della Soprintendenza così come creare nuovi spazi per i reparti di ginecologia e neonatologia, oggi ospitati su spazi e piani diversi. Comprendo la necessità di tutelare e salvaguardare i beni monumentali – continua Caputo – ma si tratta di una struttura ospedaliera di primario interesse per il territorio e non puo’ burocraticamente essere trattata come una chiesa o un reperto archeologico. Ho programmato per i prossimi giorni una conferenza di servizio con il Soprintendente Gullo e i vertici dell’Ingrassia per trovare una soluzione che garantisca la salvaguardia monumentale con la efficienza della struttura ospedaliera».