Rifiuti: scioperano i lavoratori Ato, emergenza sanitaria sul territorio

Il sindaco, frattanto, emana un'ordinanza sulle modalità di conferimento

MONREALE, 23 luglio - Nuovo sciopero dei lavoratori dell'Ato e nuova ordinanza sindacale sui rifiuti. Il bandolo della matassa, però, non si riesce a trovare: i rifiuti restano per strada e i lavoratori non si fidano della società.

Da venerdì notte, gli operatori monrealesi non sono al lavoro, rivendicano la quattordicesima e temono non venga retribuito lo stipendio di luglio. In una lettera, indirizzata al sindaco Filippo Di Matteo e ai vertici dell'Ato, spiegano le ragioni della protesta che non sono soltanto economiche ma anche igienico-sanitarie.

In questo contesto, l'amministrazione comunale ha deciso di emanare un'ordinanza in cui si impone il divieto di conferire i rifiuti al di fuori degli appositi spazi e in orari diversi dalle 22,00 alle 5,00. La cittadinanza sta per essere informata in modo capillare attraverso la consegna, porta a porta, del provvedimento.

L'ordinanza è giusta, anzi tardiva. Le circostanze, però, la rendono simile ad una grida manzoniana.

I rifiuti invadono ogni angolo e tracimano ben oltre gli appositi spazi, come faranno i cittadini, dunque, a rispettare quanto prescritto?.

Il paradosso più amaro, però, riguarda la raccolta differenziata. L'ordinanza prevede l'esplicito divieto di conferire nei cassonetti destinati all'indifferenziata materiali riciclabili: plastica, vetro, carta, alluminio. Per i trasgressori è prevista una sanzione pecuniaria che oscilla da 25 a 150 euro. Prescrizione e sanzione sacrosante che, però, stridono con la mancanza di un servizio di raccolta differenziata "porta a porta", ma soprattutto con la totale assenza sul territorio cittadino di campane per la differenziata. I cittadini diligenti potranno soltanto portare i materiali riciclabili presso l'ecocentro di via Venero che certo non può accogliere tutta la raccolta differenziata della città. Tanto più che il servizio è discontinuo ed è stato ridimensionato nel periodo estivo. Il centro dovrebbe funzionare: lunedì, mercoledì, venerdì e sabato, di mattina; martedì e giovedì, di pomeriggio. Ma, ieri, ad esempio, la struttura era chiusa e un cartello ne annuncia la inattività nei sabati estivi.

Insomma, l'ordinanza è potenzialmente inutile e un'applicazione alla lettera, da parte di un vigile solerte che riscontrasse la presenza di bottiglie di plastica nel sacchetto dell'indifferenziata, creerebbe non poche tensioni. Le altre infrazioni all'ordinanza, l'abbandono di materiali ingombranti, di risulta e farmaceutici o il conferimento negli spazi non autorizzati, prevedono una sanzione amministrativa che oscilla da 105 euro a 650 euro.

Di Matteo ha anche emesso un'ordinanza in cui dichiara lo stato di emergenza igienico-sanitaria, invitando tutti gli uffici di competenza ad adottare dei provvedimenti straordinari ed urgenti per rimuovere i cumuli di rifiuti. Il vicesindaco Salvino Caputo si è rivolto al ministro dell'Ambiente Stefania Prestigiacomo affinché salvaguardi l'immagine della città anche attraverso l'impiego di squadre della Protezione civile.