Il documento contabile presenta un disavanzo di oltre 800 mila euro
MONREALE, 28 settembre - Nella seduta di ieri sera il Consiglio comunale ha approvato il conto consuntivo del 2009. A dire sì al documento contabile sono stati i consiglieri della maggioranza che sostiene l’amministrazione guidata dal sindaco Filippo Di Matteo. 13 voti favorevoli, 7 contrari e 3 astenuti: questo il verdetto dell’assemblea municipale. Il voto, che rende inutile, quindi, il compito del commissario ad acta, Angelo Sajeva, nominato dalla Regione, ha riguardato un documento caratterizzato da un disavanzo di poco più di 800 mila euro.
Di questi, circa 200 appartengono all’esercizio finanziario del 2009, il resto, invece, riguarda il 2008. Per il primo cittadino «La maggioranza, con senso di responsabilità, ha detto sì al documento, sul quale vorrei precisare che il disavanzo del 2008 non appartiene alla mia gestione, mentre quello dell’anno successivo è ascrivibile solo per la metà alla mia gestione. Su quest’ultimo, tra l’altro, - prosegue Di Matteo – non sono potuto intervenire dopo il mio insediamento, perché erano scaduti i termini per effettuare una manovra correttiva. Per fare fronte a questo deficit, però, la mia amministrazione ha messo in campo una serie di provvedimenti volti al contenimento della spesa ed alla crescita degli introiti. Mi riferisco, per esempio al taglio di numerosi contatori elettrici ed idrici di alcune associazioni, che adesso, invece, sono a carico delle stesse. O anche alla riduzione della spesa di consulenti vari o all’aumento delle tariffe idriche».
Di parere opposto, ovviamente l’opposizione, secondo la quale il consuntivo del 2009, oltre che dal forte disavanzo, è caratterizzato dallo sforamento di quattro indicatori su dieci del patto di stabilità.
« Purtroppo, con questo consuntivo 2009 – scrive in una nota Massimiliano Lo Biondo (Pd) – saranno ancora una volta i cittadini a pagarne seriamente le conseguenze. Oltre al disavanzo è arrivato anche lo sforamento di quattro indicatori su dieci del patto di stabilità, così come attestato dalla Corte dei Conti. Tra questi figurano anche quelli che interessano le entrate e le spese proprie dell’ente. Tutto questo avrà delle inevitabili ripercussioni sulla possibilità, per il Comune, di attingere ai cofinanziamenti pubblici».