Russo: "Prosegue il nostro percorso di razionalizzazione dell'offerta sanitaria"
PALERMO, 22 giugno - L'assessore regionale per la Salute, Massimo Russo, ha firmato oggi i decreti che riguardano l'assegnazione del budget 2011 per le case di cura accreditate di alta e media specialità e per le strutture private accreditate per l'attività specialistica ambulatoriale esterna.
Lo afferma un comunicato stampa della Regione. In entrambi i casi è previsto un aumento rispetto all'anno precedente pari al 3,2%. Una delle principali novità è rappresentata dal fatto che una quota percentuale di incremento è legata all'Istat e alle previsioni contenute nel Programma Operativo 2010-2012 e può essere applicata sul budget delle singole strutture in misura differenziata, in ragione della maggiore qualità delle prestazioni erogate ai pazienti con l'obiettivo di ridurre le prestazioni inappropriate. Un'altra quota di incremento verrà destinata alle singole strutture che nel 2011 saranno in linea con i modelli organizzativi, procedure e modalità di controllo previsti dal decreto legislativo 231 del 2001 che disciplina la responsabilità per gli illeciti amministrativi.
È previsto un maggiore rigore nell'applicazione delle norme sulla legalità e sulla trasparenza: nei singoli contratti, ad esempio, verrà previsto l'obbligo della tracciabilità dei flussi finanziari attraverso transazioni bancarie o postali; l'obbligo di denuncia di illecite richieste di denaro o di altra prestazione, minacce estorsive e usurarie e una attenta valutazione delle eventuali pendenze giudiziarie del proprio personale.
«Prosegue - ha commentato Russo - il nostro percorso di razionalizzazione dell'offerta sanitaria e di riqualificazione della spesa attraverso precise indicazioni, peraltro previste dalla legge di riforma, che vanno nella direzione della maggiore qualità e della massima trasparenza. Le intese raggiunte in sede di confronto con le sigle sindacali indicano con chiarezza che la strada del rinnovamento intrapresa rappresenta una garanzia sia per i cittadini che per gli operatori privati».
Per le case di cure il budget complessivo ammonta a 461,975 milioni di euro. Questo il totale per singole province (media specialità): Agrigento 12.592.000; Caltanissetta 14.698.000; Catania 138.255.000; Messina 72.056.000; Palermo 101.815.000; Ragusa 7.744.000; Siracusa 36.347.000; Trapani 15.590.000 a cui vanno aggiunti i budget per l'alta specialità in favore di Humanitas 13.946.000, La Maddalena 25.198.000 e Villa Eleonora 23.734.000.
Come concordato con la Commissione Sanità dell'Ars - altra novità del decreto - le case di cura, in via sperimentale, potranno erogare prestazioni ambulatoriali entro il 3% del budget concordato per assicurare la continuità assistenziale ai pazienti (con le tariffe vigenti per tutte le strutture sanitarie pubbliche e private). Viene prevista anche una forma di incentivazione per le strutture che (secondo precise modalità) contribuiranno ad arginare il fenomeno della mobilità passiva che ha un costo elevato per il sistema sanitario ma anche un "costo sociale" per le famiglie dei pazienti.
Per la specialistica ambulatoriale convenzionata esterna il budget sarà di 311,466 milioni di euro. Questo il riepilogo per provincia: Agrigento 35.687.000, Caltanissetta 8.365.000, Catania 69.487.000, Enna 4.564.000, Messina 37.535.000, Palermo 88.162.000, Ragusa 10.998.000, Siracusa 23.729.000, Trapani 29.371.000.
Nella quota di incremento è previsto che venga effettuato un riequilibrio dei budget per singola provincia e per singola branca, necessari in relazione ai fabbisogni sanitari. L'aggregato prevede anche una quota che compenserà la mancata riscossione del ticket per effetto dell'innalzamento della soglia Isee stabilito nel dicembre scorso.
Le strutture accreditate - altre novità - saranno tenute a garantire il loro inserimento nel sistema unico di prenotazione sia a livello provinciale che regionale e dovranno anche garantire, nei limiti del budget, una quota delle proprie prestazioni giornaliere in favore dei pazienti inviati dall'Asp con richieste "urgenti" e "brevi" che non possano trovare tempestiva risposta nei servizi pubblici.
Il decreto prevede anche la possibilità di aggregazione in centri polispecialistici e la possibilità per le Asp di stipulare accordi per l'erogazione di prestazioni di assistenza domiciliare integrata.