Riordino confini territoriali, il comitato si rivolge alla Regione per indire il referendum

La consultazione è prevista dalla legge regionale 30 del 2000

SAN GIUSEPPE JATO, 19 aprile - Sarà adesso l’assessorato regionale alle Autonomie Locali ad esprimersi sulla questione del riordino dei confini territoriali fra Monreale e San Giuseppe Jato. Stabilirà, in pratica, se al comitato potrà essere data la possibilità di indire il referendum previsto dalla legge regionale 30 del 2000.

Tutto questo dopo il pronunciamento del Consiglio comunale di Monreale, che nella seduta di martedì scorso ha detto no al progetto di riordino dei confini, deludendo le aspettative dei residenti delle zone di confine che oggi hanno stilato un documento con il quale annunciano le modalità con cui proseguirà la loro azione.
“Il procedimento istruttorio - si legge nella nota a firma del presidente del Comitato Salvatore Bonfardeci - prosegue con il trasferimento della documentazione agli organi preposti della Regione, aspettando il referendum. Il Comitato per il Riordino dei Confini Territoriali, in merito alla seduta del consiglio comunale di Monreale del 17 aprile 2018, che ha affrontato la discussione del progetto di riordino dei confini, esprime disappunto per la bocciatura della proposta in quanto le motivazioni addotte dagli amministratori monrealesi non hanno fatto altro che rafforzare la nostra convinzione nell'andare avanti nel percorso già segnato dalla legge regionale 30/2000.

Aldilà della solidarietà di facciata espressa, non è emersa alcuna analisi della proposta progettuale, che corre l'obbligo di ricordarlo, ha ricevuto tutti i pareri tecnici favorevoli dagli uffici del Comune di Monreale. Abbiamo ben compreso che l'amministrazione normanna non vuole rinunciare alle tasse che paghiamo, ma non abbiamo sentito alcuna vera disponibilità nel cercare di comprendere le motivazioni che hanno portato alla nascita di questo comitato, nè tantomeno eventuali soluzioni alle problematiche delle nostre contrade. Abbiamo appreso che tutti, nell'amministrazione monrealese, sono a conoscenza delle nostre problematiche, ma non comprendiamo perché nessuno abbia mai speso una parola, sia stato presente, abbia avanzato qualche proposta per migliorare le condizioni di questi territori, nonostante le numerose richieste di confronto da noi avanzate negli anni.
E’ giusto chiarire che l'iter non subisce battute d'arresto, in quanto adesso l'assessorato regionale alle Autonomie Locali, così come prevede l'articolo 10, comma 2, della legge regionale 30/2000, unitamente alle osservazioni dei cittadini e dei consigli comunali di San Giuseppe Jato e Monreale, valuterà la legittimità del nostro progetto, cosa di cui siamo convinti, e procederà ad indire il referendum, dove i cittadini finalmente potranno esprimersi. Contiamo entro l’anno di definire questa complessa vicenda che non ha trovato il sostegno dei consiglieri comunali di Monreale, perché siamo stanchi di essere considerati solamente come dei contribuenti, vogliamo finalmente essere cittadini titolari di diritti e di servizi".