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Elezioni politiche 2018: gli elettori voteranno con la scheda elettorale antifrode

| Enzo Ganci | Politica

Un metodo messo a punto contro il fenomeno del voto di scambio e le cosiddette schede ballerine

ROMA, 27 febbraio – Il prossimo 4 marzo debutta il Rosatellum bis, un sistema misto, in parte maggioritario e in parte proporzionale. Una delle novità è anche l'introduzione di una scheda elettorale provvista di "tagliando antifrode".

Gli elettori che avranno compiuto i 25 anni di età riceveranno la scheda gialla per il Senato e rosa per la Camera, mentre coloro che non avranno raggiunto questa soglia anagrafica potranno votare soltanto per l'assemblea di Montecitorio. In considerazione dell'età quindi gli aventi diritto che si recheranno ai seggi, riceveranno una o due schede dotate di un'appendice cartacea rimovibile, provvista di codice progressivo alfanumerico generato in serie, denominato per l'appunto “tagliando antifrode”.

Il presidente del seggio annoterà sul registro questo codice accanto al nominativo dell’elettore. Una volta espressa la preferenza, l’elettore riporterà la scheda chiusa al presidente del seggio, il quale controllerà che il codice della scheda corrisponda a quello annotato sul registro, che rimarrà visibile anche sulla scheda chiusa. A quel punto rimuoverà il tagliando con il codice, in modo da eliminare la possibilità di risalire all’identità di chi ha espresso il voto, e inserirà la scheda nell’urna.

Il sistema in vigore da Novembre 2017, sostanzialmente prevede un meccanismo simile in parte a quello per il voto estero, dove a garanzia dell’identità tra la scheda consegnata al votante e la scheda restituita è previsto un tagliandino che, in questa tornata elettorale, non sarà però contenuto in una busta ma unito da una parte tratteggiata a “strappo”, alla scheda elettorale.

La novità è stata inserita nella nuova legge elettorale per contrastare il reato di voto di scambio e per scongiurare la frode perseguita con l'utilizzo di schede precompilate o contraffatte. Eventuali schede imbucate col tagliandino antifrode inserito, prive di numero, bollo o firma saranno considerate nulle e, ove siano presentate in seggio schede mutilate dell’appendice o prive di numero, bollo e firma dello scrutatore queste non saranno inserite nell’urna ed il votante non potrà più esprimere la sua preferenza.

Il perché è evidente: questo sistema azzera uno dei principali metodi usati per il voto di scambio, la strategia del cavallo di ritorno, un malcostume diffuso per cui un disonesto, ottenute anche solo poche schede elettorali, può consegnarle ad un votante già compilate imponendogli di riportare, per ottenere vantaggi e/o somme di denaro, la scheda ancora vergine ottenuta al seggio.

· Enzo Ganci · Editoriali

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