Il commissario liquidatore Terzo: "Strada non percorribile"
MONREALE, 11 maggio - La società Alto Belice Ambiente potrebbe finire in stato d'insolvenza. È la linea che vorrebbero imporre i comuni più piccoli dell’Ato Palermo 2 per uscire dall’impasse finanziario.
La dichiarazione dello stato d'insolvenza prima e il fallimento poi, congelerebbero i debiti. E' la soluzione già perseguita dall'Amia a Palermo. A farne le spese sarebbero i fornitori e un futuro non roseo si prospetterebbe anche per i dipendenti.
Secondo uno dei commissario liquidatori, Roberto Terzo, non è una strada percorribile per l'Ato, così come sembra dimostrare la giurisprudenza.
"Numerose sentenze – ha spiegato Terzo – vanno in questa direzione. Non dimentichiamo che anche se gli Ato nella forma sono società per azioni, nella sostanza vengono annoverati fra i soggetti di interesse pubblico che non possono essere sottoposti a stato d'insolvenza o liquidazione. L'Amia non è un esempio emulabile poiché è una società che intrattiene rapporti con terzi, circostanza che a noi non è consentita. Abbiamo già incontrato il presidente della Provincia Giovanni Avanti per chiedere una mediazione e il contatto con tecnici che si sono già occupati del problema".
Intanto, il commissario ad acta Vincenzo Vivona sta cercando di racimolare le somme necessarie a pagare stipendi, contributi e Tfr ai dipendenti della società, che attendono la retribuzione di aprile. La cifra supera il milione di euro mensile. Questa mattina il punto della situazione.
"Le fatture pagate da alcuni comuni – ha aggiunto Terzo – si stanno canalizzando sul conto del commissario Vivona, bisogna capire a quale cifra si è già arrivati".