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Bilancio 2016, la maggioranza ha tenuto nella seduta fiume

| Enzo Ganci | Politica

A sostenere il documento “Alternativa Civica” e la parte del Pd in maggioranza

MONREALE, 11 novembre – Il Bilancio di previsione 2016, un termine difficile da comprendere se si è già a metà novembre, da stanotte è nero su bianco. La delibera è stata approvata al termine di una seduta fiume terminata a tarda ora.

Ma se la delibera del documento contabile, grazie all’approvazione di quella di “immediata esecuzione”, è operativa da subito ed è cosa assodata, non altrettanto dicasi per le reazioni politiche e per i diversi punti di vista delle varie forze politiche in campo. Per quel che riguarda il Partito Democratico, va detto che a sostenere il bilancio è stata, così come era nelle previsioni, solo la parte che non si è schierata all’opposizione. Quella “avversa”, invece, sfilacciandosi progressivamente durante la lunga seduta, ha abbandonato l’aula, con la sola eccezione di Manuela Quadrante, che è rimasta fino alla fine e che ha espresso voto contrario. A lei, pertanto, il compito di esprimere il parere dell’area nella quale staziona: “Si tratta di un pre-consuntivo – ha detto nel corso del suo intervento – con il Consiglio che è stato impossibilitato ad incidere politicamente. Si è voluto solo ratificare un documento dato per scontato La criticità più grande – ha affermato ancora – è rappresentata dalla Tari, a causa del comportamento prudenziale da parte del Comune che ha determinato tariffe carissime sempre uguali. Un fallimento pure per la differenziata lasciata solo alla buona volontà dei cittadini, così come la poca attenzione verso il turismo: prova ne sia la tassa di soggiorno dimenticata

Criticità espresse pure da Fabio Costantini del Movimento 5 Stelle, che ha posto l’accento sulla questione rifiuti, ritenendo troppo elevata la tariffa dal momento che il documento presenta un totale di spesa di 6 milioni di euro contro i 4,8 che è il costo reale.

Chi ha voluto lanciare una sorta di provocazione è stato il capogruppo di Alternativa Civica, Toti Gullo: “Un bilancio che dice: più di qua non possiamo andare – ha affermato l’ex sindaco – Concordo con chi dice: cosa ci sta a fare il Consiglio comunale? In questo modo diventa alienante starci. Mi da’ fastidio sapere che la mia presenza qui dipenda dai consiglieri Guzzo e Giuliano – ha aggiunto poi polemicamente, con chiari riferimento al “salvataggio” del Consiglio a proposito dell’approvazione del consuntivo 2015, avvenuta grazie al sostegno proprio dei due esponenti di CambiAmo Monreale – che la mia delega elettorale non dipende dagli elettori, ma da proprio dai vari Guzzo e Giuliano. Sarei stato portato a bocciare il bilancio se fossi stato sicuro che il Consiglio se ne fosse andato a casa. Il bilancio, però, è meritevole nel merito e nel metodo, ma sarei stato portato a bocciarlo, se è questo il contesto. Dopo ieri sera non c’era un secondo appello, avremmo fatto danno all’ente, perché non ci sono i tempi. Quindi il mio parere è stato favorevole”.

Giuseppe Guzzo, invece, tirato in ballo proprio da Gullo, ha preferito limitarsi a commentare che “Il bilancio è la fotocopia di quello passato, stesse criticità, stessi problemi. Mai punti di novità”.

Capitolo a parte merita la posizione di Giuseppe Romanotto, che per strategia personale, ha scelto la strada dell’ostruzionismo a oltranza: suoi ben 31 emendamenti che hanno obbligato il Consiglio ad allungare i tempi di almeno tre ore. E così una seduta che si sarebbe potuta concludere intorno alle 20,30 si è protratta fino alla mezzanotte. Senza voler entrare nel merito dei 31 emendamenti, nessuno dei quali aveva il parere favorevole dei revisori dei conti e nessuno aveva alcuna chance di approvazione, (tanti, però, certamente potevano essere validi, per carità) per l’esponente dell’opposizione il bottino è stato meno che magro: nessun obiettivo raggiunto (tutti gli emendamenti sono stati impallinati dal Consiglio). La tattica dell’opposizione fine a se stessa e dello sfinimento è fallita senza appello.

 

· Enzo Ganci · Editoriali

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