La Procura chiede l’obbligo di dimora per Nino Dina

Secondo i giudici sarebbe “socialmente pericoloso”. Il 29 novembre la decisione

PALERMO, 26 ottobre – L’obbligo di soggiorno e sorveglianza speciale è la misura di prevenzione chiesta dalla Procura di Palermo per il deputato regionale Nino Dina poiché secondo l’accusa formulata da questa sarebbe “socialmente pericoloso”.

La proposta è stata avanzata dal procuratore aggiunto Bernardo Petralia e il sostituto Daniela Varone e sarebbe motivata dai suoi presunti rapporti con alcuni esponenti di Cosa nostra. A decidere sulla proposta saranno i giudici dell’apposita sezione presso il tribunale di Palermo durante l’udienza che si terrà il prossimo 29 novembre. "Sono fiducioso nell’operato della magistratura e sono sicuro di dimostrare l'infondatezza delle accuse mosse nei miei confronti", ha fatto sapere a Palermo Today il deputato attraverso i suoi legali.
La vicenda che riguarda Nino Dina è quella dell’inchiesta su una presunta corruzione elettorale nella quale sono stati coinvolti pure Roberto Clemente e Franco Mineo. Qualora venisse accolta la richiesta di applicazione della sorveglianza speciale e l’obbligo di dimora, primo caso nel suo genere per un deputato dell’Ars, il parlamentare non potrebbe continuare la sua attività politica. "I fatti indicati nella proposta avanzata dal pm – ha detto a PalermoToday l'avvocato Marcello Montalbano, che difende Dina insieme al collega Giovanni Di Benedetto - sono tutti datati e non si sono mai tradotti in processi. Nel dibattimento riusciremo a dimostrare l’insussistenza della pericolosità sociale del mio assistito".