Conto consuntivo: Capizzi si salva, ma la maggioranza non c’è

La "stampella" di "CambiAmo Monreale" evita la resa, ma non nasconde i guai

MONREALE, 5 ottobre – Come in un’appassionante commedia, di quelle che tengono gli spettatori incollati al video, a decidere è stato un “coup di theatre”, assolutamente imprevisto. Le istituzioni (Consiglio comunale, giunta e sindaco) restano in piedi per un “sì” a sorpresa di due consiglieri d’opposizione.

C’era silenzio di tomba ieri sera in aula consiliare quando il presidente del Consiglio, Giuseppe Di Verde effettuava a gran voce la chiama dei singoli consiglieri, che esprimevano per appello nominale il loro voto sul consuntivo 2015. La suspance, a quel punto, è stata rotta da un brusio quando Di Verde ha chiamato Guzzo, esponente di CambiAmo Monreale, ma soprattutto dell’opposizione, che, senza esitazioni, ha risposto: “Favorevole”, imitato un attimo dopo dalla collega di lista, Antonella Giuliano.

A quel punto, ogni incertezza è stata cancellata e si è capito subito che la giunta avrebbe evitato “l’imboscata” e che il consuntivo sarebbe stato approvato. I presenti si guardavano in faccia increduli, eppure avevano capito bene: l’intento di far saltare il banco non riusciva, quando la possibilità sembrava molto più che fattibile, ma svaniva per un colpo di scena dell’ultimo minuto: praticamente come mandare in curva un rigore a porta vuota.

Al di là della metafora calcistica, Capizzi, dunque, vince la gara dei “telefonini roventi”, che nei giorni precedenti alla seduta consiliare avevano trillato in continuazione su entrambi i fronti.

Se è del tutto evidente, infatti, che più di un colloquio sarà avvenuto per ottenere i due insperati sì dal gruppo di CambiAmo Monreale, è fuor di dubbio, che anche tra le fila dell’opposizione c’è stata una compattezza mai vista e forse difficilmente rivedibile, finalizzata ad affossare la giunta Capizzi, anche se tanti si sono affrettati, dopo il voto, a spiegare che il loro “no” era un “no” tecnico e non politico. Alla fine, almeno stavolta, ha vinto chi ha giocato meglio le proprie carte sul piano della strategia.

Il dato politico che emerge, però, e su questo saranno d’accordo tutti, è che il neonato esecutivo ha avuto bisogno di una stampella (e che stampella) per evitare di mandare tutto a carte quarantotto, ma soprattutto di annegare sul nascere, un sostegno che i due consiglieri di CambiAmo Monreale hanno fornito, anche a costo di esporsi a prevedibili ed immancabili critiche feroci. Stavolta a Capizzi è andata bene, ma è chiaro che una maggioranza al momento non c’è e per ottenerla il sindaco dovrà lavorare ancora tanto. A meno che, qualche altro cambio in corsa non rimetta le cose a posto, almeno sotto il profilo dei numeri d’aula.