Consiglio comunale, domani in agenda il consuntivo 2015: l’opposizione sul piede di guerra

Una parte del Pd sull’Aventino: in caso di bocciatura si aprirebbe un fronte del tutto nuovo

MONREALE, 3 ottobre – E’ tutta da vedere la seduta consiliare in programma per domani pomeriggio (ore 17,30) quando è in agenda l’approvazione del consuntivo 2015, alla quale farà seguito la relazione annuale del sindaco Piero Capizzi.

Al di là della grande importanza del punto relativo al consuntivo, infatti, la seduta del Consiglio assume contorni-thrilling alla luce della spinosa situazione politica che si è creata. Come è noto, infatti, dopo il “no” del primo cittadino alla nomina di Rosanna Giannetto alla carica assessoriale per la nota vicenda del “doppio incarico”, in quanto pure consigliere comunale, il Partito Democratico, con uno strappo al suo interno si è scisso letteralmente in due tronconi: da una parte quello che sosterrà l’azione del sindaco, dall’altra, invece, quello che andrà all’opposizione.

La nomina della nuova giunta, infatti, ha determinato la presa di posizione della segreteria provinciale e di quella regionale che hanno intimato a tutti i consiglieri comunali di non far parte più della maggioranza. Un “invito” al quale hanno risposto picche i consiglieri comunali Ignazio Davì, Valeria Viola, Rosario Li Causi, Mimmo Vittorino, Paola Naimi e Giuseppe Di Verde, più i tre assessori designati dal sindaco: Nadia Olga Granà, Giuseppe Magnolia e Toti Zuccaro.
Da parte opposta, frattanto, cinque consiglieri comunali hanno sancito lo scisma, nominando addirittura un capogruppo, nella figura di Manuela Quadrante. Protagonisti della rottura sono stati: Rosanna Giannetto, Sandro Russo, Rossella Pica, Manuela Quadrante appunto ed Aurelia Di Benedetto.

Domani pomeriggio, pertanto, il punto all’ordine del giorno viaggerà sul filo del rasoio, dal momento che il Pd che sta all’opposizione ha tutta l’aria di stare sull’Aventino, non escludendo affatto un “no” al documento contabile ed aprendo, in caso di bocciatura, una libro tutto da leggere.
Cosa succederebbe, infatti, in caso di mancata approvazione? La legge regionale 17/2016, all’articolo 5, comma 1, ha introdotto una modifica dell’articolo 11 della legge regionale 35/97, in base alla quale “la cessazione del consiglio comunale per qualunque altra causa comporta la decadenza del sindaco e della rispettiva giunta e la nomina di un commissario”. La vicenda, però, è alquanto complessa, perché, proprio a proposito di questa legge l’assessore alle Autonomie Locali, Luisa Lantieri ha diramato una circolare attuativa di fronte alla quale, però la Giunta regionale ha chiesto al Consiglio di Giustizia Amministrativa un parere di indirizzo ed interpretazione, sospendendo al tempo stesso gli effetti della circolare.

Senza contare che – ma questa al momento è solo una teoria – la mancata approvazione del bilancio potrebbe comportare responsabilità anche sul piano personale, considerato che il consuntivo ha già ottenuto il parere favorevole del collegio dei revisori.
Sulla questione, inoltre, si è schierata l’AnciSicilia che nei giorni scorsi aveva annunciato azioni legali a sostegno dei comuni che proporranno il ricorso al Tar se dovessero essere dichiarati decaduti proprio per effetto della recente legge 17/2016.