Dei compensi al Cda del Biviere se ne occuperanno Corte dei Conti ed avvocatura di Palermo

Dopo la bocciatura dell’ordine del giorno, CambiAmo Monreale annuncia il ricorso ai due organi

MONREALE, 5 maggio – L’avvocatura del Comune di Palermo e la Corte dei Conti saranno investite della questione riguardante i compensi spettanti ai componenti del Cda dell’acquedotto consortile Biviere, dopo la bocciatura da parte del Consiglio comunale dell’ordine del giorno che ne chiedeva l’abolizione.

A comunicarlo sono i due consiglieri del gruppo CambiAmo Monreale, Giuseppe Guzzo ed Antonella Giuliano, che oltre ad essere stati fra i firmatati del documento poi bocciato dall’aula, si sono spesi nel corso della discussione consiliare per sottolinearne la necessità.

“Poiché riteniamo che tali comportamenti non possano continuare ad essere accettati – scrivono in una nota Guzzo e Giuliano – sarà nostra cura informare tanto l’avvocatura del comune di Palermo, interessata dal rapporto consortile con il comune di Monreale, quanto la Corte dei Conti chiedendo che la stessa imponga il giusto comportamento all’amministrazione ed elimini l’ennesimo danno a carico dei cittadini. Eppure - dicono ancora – avevamo presentato il parere vincolante 4/2014 della Sezione Autonomie della Corte dei Conti che vieta espressamente di conferire emolumenti, rimborsi o gettoni ai membri dei consigli di amministrazione dei consorzi tra Enti Locali, ma è stato confermato l’emolumento al presidente del consorzio Biviere e i gettoni di presenza dei consiglieri, in barba a qualsiasi rispetto delle leggi e in danno ancora una volta della comunità costretta sempre e solo a pagare anche quanto non dovuto”.

Nel corso del Consiglio comunale di ieri, inoltre, i consiglieri Guzzo e Giuliano hanno espresso “forte preoccupazione a seguito della relazione di verifica semestrale della Corte dei Conti che ha messo impietosamente in luce l’incapacità di questa amministrazione di dare soluzioni valide ad evitare la dichiarazione di dissesto finanziario, sollecitando a smettere con le misere diatribe interne, a nominare nei ruoli assessoriali figure tecniche con competenze specifiche e non usare tali ruoli come moneta politica per salvare un equilibrio nella maggioranza sempre più precario, invitando tutti, maggioranza e opposizione a lavorare di concerto per salvare le sorti del Comune”.