Il consigliere Costantini e i “trombati della politica”

Un piccolo dibattito linguistico nel corso della seduta consiliare di ieri

MONREALE, 25 maggio – Probabilmente, anzi sicuramente, l’accezione non voleva essere volgare, né offensiva. Magari l’uso voleva solo, con un termine forte, mettere in evidenza una prassi consolidata della politica, che è quella di premiare chi non supera lo scoglio elettorale.

L’intervento del consigliere Fabio Costantini, esponente del Movimento Cinque Stelle, però, è di quelli destinati a far discutere. Nel corso del suo eloquio durante la seduta consiliare di ieri sera, infatti, parlando dei compensi destinati a presidente e componenti del Cda dell’acquedotto consortile Biviere, il consigliere pentastellato, non ha avuto difficoltà dal microfono a sottolineare come questi fossero destinati a dei “trombati della politica”.

Il riferimento era la mancata elezione al Consiglio comunale di Giuseppe Massaro, candidato alle ultime amministrative nella lista Pd e non eletto, malgrado i 246 voti di preferenza e quella di Biagio La Rosa, che di preferenze ne ha ottenute 130 nella lista di Alternativa Civica nel corso della stessa tornata, rispettivamente presidente e componente del cda del Biviere.

La pronuncia di questa parola, peraltro avvenuta con una sostanziosa carica di enfasi, ha provocato una piccola e garbata “reprimenda” da parte del presidente del Consiglio comunale Giuseppe Di Verde, che ha invitato Costantini ad attenersi ad un linguaggio consono all’aula. Questi, però, con una replica in punta di grammatica e con l’ausilio dello smartphone collegato al sito della Garzanti, ha tenuto a precisare che il termine utilizzato non aveva nulla di volgare, ma che fa parte ormai del gergo politico e che indica chi non ha superato un test elettorale, come lo stesso autorevole portale linguistico confermava.

Per arricchire il dibattito, Toti Gullo, capogruppo di Alternativa Civica, ha eccepito non sulla volgarità del termine o sulle sue possibili refluenze sulla sfera sessuale, come tanti consiglieri con ampi sorrisini possibilmente lasciavano intendere, ma sul giudizio negativo che il termine “trombato” implicherebbe nei confronti di chi ha proposto la sua candidatura per fornire il suo contributo alla crescita democratica della sua comunità, senza esservi riuscito e che, proprio per questo, meriterebbe un plauso, anziché uno scherno.

La discussione, che certamente non resterà negli annali dell’assemblea cittadina, si è chiusa quando qualcuno, scherzando, ha fatto notare al consigliere Costantini che per essersi candidato alla carica di sindaco e non aver raggiunto il traguardo della Sala Rossa, probabilmente anche lui è un “trombato”.

Insomma, piccoli momenti goliardici e di colore, che, purtroppo, a volte non si discostano troppo da quelli che di goliardico o di colore non hanno nulla. Almeno nelle intenzioni.