Non passa in Consiglio comunale l’ordine del giorno sui compensi del Biviere

L’ente, però, potrebbe essere soppresso in chiave dell’area metropolitana

MONREALE, 24 maggio – La delibera che reintroduce i compensi per il presidente dell’acquedotto Biviere e per i componenti del suo cda non deve essere modificata.

Almeno così la pensa il Consiglio comunale che stasera ha detto no all’ordine del giorno che voleva che l’amministrazione optasse per un atto di indirizzo che ne ridiscutesse i contenuti. Ad essere preso di mira, però, potrebbe essere il consorzio stesso, per il quale potrebbe cominciare presto il countdown in vista di un suo scioglimento.
Ci sono volute due ore buone di discussione accesa per arrivare alla determinazione che quella delibera, almeno per il momento, non va toccata. Il Comune, pertanto, non lavorerà per eliminare o ridurre la cifra di 2019 euro mensili (lordi) spettanti al presidente e di 150 a seduta (per un massimo di 600 euro mensili) da corrispondere ai componenti del cda. Il verdetto dell’aula parla di 14 contrari e 8 favorevoli. Questi ultimi erano quelli dell’opposizione, con l’aggiunta delle “dissidenti” del Pd, Manuela Quadrante e Rossella Pica (Rosanna Giannetto era assente), che avevano presentato un ordine del giorno simile a quello discusso oggi e che stasera hanno ingrossato le fila della minoranza.

L’ordine de giorno era stato illustrato in aula da Giuseppe Romanotto, consigliere di opposizione, uno degli otto firmatari che lo avevano presentato. Una richiesta fondata su un concetto che lo stesso Romanotto ha sintetizzato così: “Non vogliamo che vadano a casa, vogliamo che continuino a lavorare con le stesse condizioni di quando sono stati nominati, cioè gratis". 
L’argomento, ovviamente, già ampiamente trattato dai media locali, è stato anche occasione per un confronto d’aula, a volte anche aspro. “Il sindaco non ne sapeva nulla? – ha detto Angelo Venturella, la cosa mi lascia pensare”. Giuseppe Guzzo, di CambiAmo Monreale, ha annunciato che depositerà la sentenza della Corte dei Conti che esclude i compensi per i consorzi, ammonendo di destinatari dei consensi ed esortandoli a non prenderli: “Li restituirete”, ha detto.

Contro i compensi si sono espressi pure Antonella Giuliano, Fabio Costantini e poi, al momento delle dichiarazioni di voto, anche Manuela Quadrante.
Per la maggioranza, invece, Toti Gullo, capogruppo di Alternativa Civica, nel corso del suo intervento ha sottolineato: “Mi sento in imbarazzo a chiedere la gratuità, visto che da consigliere percepisco un gettone, anche se modesto. Semmai ritengo che la problematica vada affrontata nell’ottica della nuova area metropolitana, dal momento che non c’è più bisogno del Biviere”.

Un’eventualità alla quale ha fatto riferimento pure il sindaco Piero Capizzi, che ha parlato della questione. “Stiamo effettuando delle verifiche anche sullo scioglimento del Consorzio – ha detto Capizzi – considerato che è in discussione un gestore unico per tutta la provincia id Palermo, in modo da eliminare le gestioni satellitari del servizio idrico. Bisognerà capire quale sarà la sorte del Biviere. Detto questo, però, il consorzio è un ente con una sua autonomia gestionale ed economica.

Stiamo approfondendo la questione. Sul Biviere c’è l’attenzione massima dell’amministrazione. Stiamo verificando inoltre l’aspetto giuridico, prendendo atto di una scelta che possiamo condividere o non condividere. Sottolineo che il consorzio ha un ruolo molto importante nel territorio tra Monreale e Palermo e che sta portando avanti due progetti molto importanti via Pietro Mole e Giovanni XXIII per il potenziamento della rete idrica”.