Beni confiscati: assegnato al Comune di Monreale terreno appartenuto a Totò Riina

Caputo: "Beni che hanno una valenza straordinaria"

MONREALE, 15 marzo - "Tre diversi appezzamenti di terreni e diverse strutture abitative definitivamnte confiscate al capo di Cosa Nostra, Salvatore Riina sono stati assegnati al Comune di Monreale per essere destinati a finalità agricole e produttive.

Terreni che hanno una estensione complessiva di oltre 30 mila metri quadrati, tutti ricadenti nel territorio del Comune di Monreale, in contrada Rocche di Rao. Attualmente sono adibiti a pascolo e in parte a coltivazione vitivinicola e seminativi, mentre le abitazioni sono in parte in pessime condizioni per il non uso, poiché si tratta di beni confiscati nel 2003.Tutti gli immobili erano formalmente intestati alla Zoosicula Risa, oggi Immobiliare Mandalari".

A renderlo noto è Salvino Caputo, vicesindaco di Monreale e componente la Commissione Parlamentare Antimafia dell'Ars, che ha concordato con il presidente del Consorzio Sviluppo e Legalità, Salvo Graffato e con il Sindaco di Monreale Filippo di Matteo di assegnare l'intero complesso immobiliare al Consorzio stesso. "Si tratta di beni immobili che al di là del loro valore di mercato - ha aggiunto Salvino Caputo - hanno una valenza straordinaria perché confiscati al capo riconosciuto di Cosa nostra Salvatore Riina.

 Per velocizzare le procedure - ha continuato Caputo - ieri mattina la Giunta comunale si è riunita in seduta straordinaria proprio per deliberare il trasferimento del patrimonio del boss mafioso al Consorzio, che predisporrà subito un bando pubblico per la assegnazione ed utilizzo del bene. In poche settimane - ha concluso Salvino Caputo - questo e' il quinto bene che riusciamo ad assegnare sottraendolo all'abbandono e alla incuria, dimostrando che dal patrimonio mafioso può derivare sviluppo economico e nuova occupazione".

Ieri mattina, inoltre, la Giunta comunale ha assegnato all'avvocato Roberto Terzo l'incarico di costituirsi in giudio davanti la Corte di Appello di Palermo per evitare la vendita del bene confiscato e assegnato alla Cooperativa Pio La Torre, a seguito di una iscrizione ipotecaria da parte di una finanziaria.