Pd, prove tecniche di coesione, ma le spaccature restano tutte

Quattro ore di confronto al direttivo cittadino dei democratici

MONREALE, 13 aprile – Chi cercava un Partito Democratico compatto e coeso, in grado di dettare la linea politica della città e di sottoporla al sindaco Capizzi torni la prossima volta. Sarà più fortunato. Per il momento, malgrado i segnali di distensione, dovrà accontentarsi delle spaccature e delle fazioni.

Non sono bastate quattro ore piene, fatte di confronto serrato, nel quale, a volte non sono mancati i toni polemici o, peggio, canzonatori, per ricompattare un partito, forte nei muscoli per l’ottimo risultato delle ultime amministrative e per la massiccia presenza in Consiglio comunale, ma che, come hanno ammesso amaramente tanti attivisti dei Dem, fino a quando non sarà forte come il suo potenziale consentirebbe, non potrà essere la reale guida della politica monrealese. Fatto, questo, destinato a concedere a Capizzi ed alla lista alleata di Alternativa Civica quello spazio che invece nel quale il Pd potrebbe mettere la bandierina.

Ieri sera le problematiche di partito sono emerse, ma per la verità erano emerse anche prima, nel corso dell’acceso direttivo, allargato alla stampa locale, che si è svolto nella Sala Millunzi del Collegio di Maria, sede che ha già visto la celebrazione di numerosi passi importanti della storia recente del Pd, che hanno portato anche all’avvio del percorso dell’attuale amministrazione.

La serata si era aperta con un’articolata relazione del segretario Toti Zuccaro, in un intervento la cui sintesi può essere ricondotta allo slogan: “Un solo Pd, una sola linea politica, un solo gruppo consiliare”. Per ottenere questo risultato, Zuccaro ha messo sul tappeto alcuni strumenti utili, a suo modo di vedere, a ritrovare l’unità perduta: allargamento della segreteria, istituzione di gruppi di lavoro, sempre sotto la linea guida delle lealtà nei confronti del sindaco Piero Capizzi. Idee che, come fisiologico che accadesse, hanno trovato favorevoli e contrari. Fra questi ultimi, come Monreale News aveva anticipato ieri, Tonino Russo, componente della segreteria regionale del partito, che ha parlato di una “segreteria che non ha il polso dell’opinione pubblica”, con “gli sforzi degli assessori che ci sono stati, ma sono rimasti i nodi cruciali” e dove “non c’è stato un Rinascimento, ma un’agonia che va fermata”.

Un coinvolgimento di tutte le conoscenze e di tutte le competenze, richiamandosi all’unità lo ha chiesto Silvio Russo, rivolgendosi anche e soprattutto a Tonino Russo “per il bene della città”. Anche perché, come ha sottolineato il capogruppo consiliare Ignazio Davì, “se spaccato, il partito ha poco potere nei confronti del sindaco”, ribadendo la necessità dell’unità del gruppo d’aula.

Morale della favola: il segretario Zuccaro avrà il compito di fare sintesi, indicando la linea del partito a Capizzi, ma con un preciso invito da parte di questo: individuare una sede, nella quale potersi confrontare nel quotidiano, disertando “il Parlamentino di piazza Canale”, dove spesso, alle otto del mattino, vengono prese molte delle decisioni, anche importanti di questa città.

Il dettaglio degli interventi, perlomeno di quelli più significativi, lo faremo in un articolo a parte, a conferma di una dialettica accesa, che, se inquadrata nei giusti canoni, può certamente essere occasione di confronto democratico, ma che, nel momento in cui sfocia in guerriglia politica, diventa un freno a mano tirato fino all’ultimo dentello.