Contro di me doppiopesismo e ripicche politiche

Riceviamo e pubblichiamo...

Gentile direttore,
leggo l'articolo che riporta una nota del “gruppo consiliare” del PD monrealese che mi chiama in causa circa una mia presunta scorrettezza, e chiede le mie dimissioni dalla commissione elettorale.

Per convinzione non amo le guerre ma comunque ritengo opportuno replicare al fine di far chiarezza. In realtà il gruppo del PD monrealese è composto da ben undici consiglieri, ne deduco che quella è la posizione di alcune individualità e non del gruppo nella sua interezza.

Sono stata accusata di non aver portato avanti il metodo del sorteggio. Niente di più falso. Parla il verbale della commissione elettorale che qualcuno ha forse strategicamente dimenticato. Una dimenticanza, questa, che capovolge la realtà, tentando di ledere la mia credibilità.

Come si potrà ben leggere dal verbale della commissione, all'inizio della seduta ho chiesto di procedere al sorteggio integrale degli scrutatori per la consultazione referendaria del 17 aprile. Tale richiesta non è stata accolta dai componenti della commissione, motivandola dal fatto che la legge prevede la nomina, non il sorteggio degli scrutatori. Mi chiedo allora quale sia il motivo dell'indignazione dei sottoscrittori di questa nota, ma la cosa più surreale è che tale indignazione sia rivolta solo nei miei confronti e non nei confronti del sindaco, e nei confronti dell'altro consigliere del Partito Democratico, facente parte anche lui della commissione elettorale.

Gli autori del comunicato non l'hanno menzionato per mera dimenticanza? O siamo di fronte ad una semplice "ripicca politica" verso la sottoscritta? O peggio, a “doppiopesismo”? Chi oggi chiede le mie dimissioni dalla commissione, perché omette la mia richiesta scritta a verbale sul sorteggio e non cita la posizione invece contraria del mio collega di partito, come oggi egli stesso dichiara pubblicamente sui giornali?

Probabilmente, i sottoscrittori della nota credono che ci siano due regole: quelle da applicare agli “amici”, e quelle da imporre nei confronti dei cosiddetti “dissidenti”. Credo infatti che l'adesione ad un gruppo consiliare, includa il rispetto delle regole dello stesso. Ma andiamo avanti.

Entrando nel merito della designazione, dato che speravo si andasse ad individuare il sorteggio integrale come metodo unanimemente condiviso, e visto che la proposta è stata bocciata, ho indicato solo una parte dei nominativi, individuati esclusivamente tra cittadini monrealesi disoccupati, con senso di responsabilità, e tenendo conto per quanto possibile dello stato di disagio economico degli stessi. Una parte, sono stati presi dal pubblico presente alla riunione.

In questa nota, mi pare davvero poco istituzionale la firma del presidente del Consiglio comunale, il quale dovrebbe mantenersi super partes, e tenersi fuori da certe dispute, essendo rappresentante di tutti i consiglieri, piuttosto che farsi alfiere di una corrente di partito.

Un pensiero va anche al capogruppo: non dovrebbe forse valutare l'opportunità di dedicarsi ai gravi problemi della cittadinanza piuttosto che innescare polemiche di cui nessuno sentiva il bisogno?

Alla luce delle dichiarazioni del collega del PD Vittorino, che definisce “non sua” la linea del Partito Democratico sul sorteggio, mi chiedo l’opportunità, l’intelligenza politica e la liceità di tale veemente attacco nei miei confronti avendo io chiesto, unica, il metodo del sorteggio. E sempre in merito alle dichiarazioni dello stesso, il segretario Zuccaro dovrebbe prenderne atto ed adempiere alle proprie funzioni e responsabilità politiche, perchè il suo silenzio è, allo stato dei fatti complice e sostegno di tutto ciò che sta accadendo.

Auspico che da domani qualcuno cominci davvero a pensare alla città, ai suoi problemi e ai suoi bisogni, ponendo Monreale e i cittadini al di sopra di tutto.

Nel ringraziare per aver accolto questa nota, porgo a Lei e ai lettori l’augurio di una serena Pasqua.


* consigliere comunale del PD e componente della commissione elettorale