Perché queste irruzioni all’ufficio tecnico? C’è una strategia alle spalle?

Giuseppe Guzzo solleva la questione dopo i continui blitz notturni in via XVI marzo

MONREALE, 12 febbraio – “Le continue irruzioni all’ufficio tecnico sono da considerare episodi isolati o fanno parte di un’unica strategia? Ma soprattutto perché sempre all’ufficio tecnico? Gli autori si fermeranno solo quando avranno trovato quello che cercano?”

Sono alcuni degli interrogativi che si pone Giuseppe Guzzo, consigliere comunale e capogruppo di CambiAmo Monreale commentando i ripetuti raid negli uffici di via XVI marzo, dove in diverse occasioni ignoti si sono introdotti nottetempo, trafugando carte e documenti vari. Sull’argomento Guzzo, assieme alla collega di gruppo, Antonella Giuliano, ha depositato un’interrogazione consiliare. Un’altra, invece, ne ha presentata per sapere cosa stia facendo l’amministrazione comunale per accertare la sicurezza strutturale degli edifici pubblici, dopo la bocciatura della richiesta di CambiAmo Monreale di costituire una commissione tecnica per censire gli interventi da fare sugli edifici che appaiono in molti casi inadeguati, dopo la quale è calato il silenzio.
“Quello che ci chiediamo – fa sapere Guzzo – è perché sempre e solo l'ufficio tecnico? Ci domandiamo inoltre se le effrazioni con relativi furti siano episodi isolati oppure abbiano un unico intento criminoso, se qualcuno non stia cercando qualcosa in particolare e non si fermerà fino a quando non l'avrà trovata.
Il sindaco spesso accenna al possibile utilizzo di sistemi di videosorveglianza per garantire la sicurezza pubblica – dice ancora Guzzo – Non sarebbe il caso di iniziare proprio dall'ufficio tecnico abbinandolo ad un sistema di allarme anti intrusione visto che oltre al danno materiale in questo caso vengono violati dati personali sensibili dei cittadini?
Riguardo la questione dei dati sensibili però il sindaco sembra sottovalutare il problema. Basti vedere la situazione dell'ufficio SUAP trasferito proprio presso l'ufficio tecnico ma la cui documentazione è rimasta incustodita ed alla portata di chiunque nei corridoi dell'ufficio di piazza Inghilleri. E infine vorremmo capire - conclude - se si sa quali documenti siano stati sottratti e se si è avuto modo di ricostruire i fascicoli mancanti anche per dar modo agli inquirenti di indirizzare le proprie indagini. Attendiamo, come molti cittadini, fiduciosi”.