Su di me affermazioni gravissime fondate sul detto antico “Siddu un tinci, mascaria”.

“E’ mia intenzione e dovere morale tutelare la mia onorabilità nelle sedi giudiziarie preposte”

MONREALE, 9 dicembre – Sono passate solo alcune ore da quando alcuni esponenti del Pd di Grisì si sono scagliati contro il consigliere comunale Rossella Pica. Poi è arrivata la replica annunciata. Ulteriore benzina sul fuoco per una polemica della quale, in tutta franchezza, non se ne sentiva la necessità.

La Pica non ha gradito le esternazioni dei suoi concittadini “grisioti”, annunciando la possibilità di difendersi nelle sedi giudiziarie opportune, per delle dichiarazioni che reputa gravi, ma soprattutto non risparmiando toni quanto mai duri che certamente lasceranno segni profondi all’interno degli equilibri politici della frazione.

“Affermazioni gravissime – scrive la Pica – quella del segretario delegato del Pd della frazione Giovanni Siragusa, del delegato sindaco Angelo Vassallo e del membro della consulta Giusi Cucchiara. Accuse che portano al detto antico: “Siddu un tinci, mascaria”.A nessuno è consentito insinuare e gettare ombre sull’onestà di alcuno. Soprattutto nel caso in cui la macchina del fango e del sospetto è azionata da soggetti che rappresentano le istituzioni, così insinuando dubbi sull’integrità morale e personale della sottoscritta consigliera comunale. Auspico che vengano mostrati pubblicamente atti e documenti a prova delle loro gravissime e gratuite affermazioni pubbliche. A tal ragione è mia intenzione e dovere morale tutelare la mia onorabilità anche nelle sedi giudiziarie preposte.

Per quanto attiene l’aspetto politico – dice ancora la Pica, rilanciando - non vorrei che quanto accaduto fosse il risultato di mie prese di posizione politiche, a loro non gradite.

In separata sede, ad esempio, ho consigliato al delegato sindaco della frazione di Grisì di valutare l’opportunità, politico-istituzionale, delle dimissioni, a causa di un procedimento penale a suo carico relativo alla vicenda del 26 giugno scorso, in cui compariva anche il suo nome nei disordini scaturiti da una protesta dei dipendenti dell’ATO PA2.

Sempre in separata sede – prosegue il consigliere comunale Pd – dopo avere appreso la notizia a mezzo stampa, ho fatto notare al diretto interessato che la nomina a segretario di un sub-circolo di frazione non può esistere in quanto il sub-circolo non è previsto dallo statuto del PD. E, per ragioni di opportunità politica, non era strategicamente e mediaticamente utile che quella forzata nomina coincidesse col nome di un dipendente comunale.

Ancora in separata sede – aggiunge – ho messo in evidenza il mio rammarico politico per essere stata lasciata da sola quando ho chiesto, al delegato sindaco e al (non) segretario che non esiste nello statuto- di essere sostenuta quando ho chiesto l’inserimento nel bilancio dei 25 mila euro derivanti dal parco eolico che insiste nella frazione. Ma, di fronte all’essere lasciata da sola, ho deciso di continuare, per il bene dei cittadini di Grisì”. Come queste cose le ho manifestate in separata sede al membro della consulta della frazione e anche al segretario del PD, aggiungendo anche la non opportunità mediatica e politica di nominare i fratelli in giunta.

Ciò detto, considerato che sono un rappresentante istituzionale senza vincolo di mandato, tengo a sottolineare che a nessuno è consentito di giocare a “mascariare” l’onorabilità di nessuno. Continuerò a fare gli interessi del territorio e, in primis, della mia frazione anche andando contro alle scelte della maggioranza alla quale appartengo e apparterrò anche in futuro”.

Sulla vicenda interviene anche l’ex deputato Tonino Russo, oggi alla direzione regionale del Pd, che si schiera apertamente dalla parte della Pica. “Spiace – afferma in una nota – dover leggere parole sgradevoli nei confronti di una persona perbene come Rossella Pica. Siamo certi che non sia farina del loro sacco e non già per lo "spessore delle riflessioni", quanto per il sapore di vendetta trasversale che contengono. Sia chiaro: le tre giovani consigliere non sono sole. Con loro c'è una ampia fetta di partito e, soprattutto, di opinione pubblica che si è stufata di metodi e pratiche che tardano a morire. Vadano avanti, Rossella Manuela e Rosanna, a testa alta e non si curino della viltà di cui é piena zeppa certa politica monrealese”.