Il Complesso Guglielmo sarà gestito dai privati

Il Consiglio comunale, tra le polemiche, dice sì all’esternalizzazione

MONREALE, 28 ottobre – Il Complesso Guglielmo sarà gestito dai privati. Si è espresso in questo modo il Consiglio comunale, che, nel corso della seduta di ieri sera, che aveva proprio il piano economico finanziario del sito al primo punto dell’ordine del giorno, ha accolto la proposta dell’amministrazione comunale.

Una scelta netta e precisa, quella della Giunta Capizzi, che, secondo modalità che dovranno essere valutate e sulle quali occorrerà riflettere bene, dovrà affidare ad aziende di spessore la gestione di quello che da tempo, ormai, viene indicato come il fulcro del rilancio della vita economica e culturale della città. Votando la delibera, che prevede l’esternalizzazione del servizio, pertanto, il Consiglio comunale, con i suoi 16 voti favorevoli, 3 contrari ed 8 astenuti, ha detto no all’utilizzo dei dipendenti comunali, con particolare riferimento a quelli precari, almeno come statuizione preventiva.

Sulla questione non è stata accettata la proposta di Giuseppe Guzzo, capogruppo di CambiAmo Monreale, alla quale si erano aggregati diversi esponenti dell’opposizione, di ascoltare le organizzazioni sindacali prima di decidere un eventuale utilizzo dei precari. Disco rosso anche l’utilizzo anche parziale dei dipendenti comunali, per il quale, assieme a CambiAmo Monreale, si era espresso anche Fabio Costantini del Movimento 5 Stelle.

“Esternalizzazione dei precari – ha spiegato Capizzi al microfono – non significa tirare fuori i nostri lavoratori. Se ci sarà modo di favorire i nostri dipendenti, lo faremo. Questa scelta – ha proseguito il sindaco – condizionerà i prossimi cent’anni della nostra cittadina. Mi auguro che il progetto museale sia il fiore all’occhiello e motivo di vanto per i monrealesi. Ma soprattutto voglio sottolineare che le logiche clientelari le lasciamo ad altri”. “Un atto che questa città aspetta da vent’anni” ha aggiunto il capogruppo di Alternativa Civica, Toti Gullo.

Il piano, che il Comune ha ereditato dalla precedente amministrazione, non è risultato esente da critiche, avanzate anche da esponenti della stessa maggioranza, per bocca di Rosanna Giannetto, che ha parlato di “nessun fondamento per un sito senza attrattiva”. Sintomatica al riguardo l’astensione delle tre consigliere del Pd (oltre alla Giannetto, la Pica e la Quadrante) che avevano chiesto (ed ottenuto) un incontro con Capizzi per rappresentargli il malcontento del loro gruppo di riferimento.

Ciò che ha occupato buona parte del dibattito, per la verità non particolarmente avvincente, è stata, inoltre, la richiesta di pregiudiziale (votata, ma affossata), presentata ancora da Antonella Giuliano (Cambiamo Monreale), che voleva il ritiro della delibera poiché i locali del Guglielmo, secondo quello che ha affermato l’esponente dell’opposizione, non apparterrebbero al Comune, ma al Fec (Fondo per gli Edifici di Culto), che fa capo alla Prefettura. “Un esigenza per preservare il Comune da eventuali rischi” ha detto la Giuliano. Poi la maggioranza ha fatto valere la legge dei numeri e Capizzi ha incassato il sì dell’aula.