Il piano di gestione del Guglielmo va rivisto o sarà un flop colossale

Il parere dell’ex deputato Tonino Russo sul futuro del sito che domani si discute in Consiglio

MONREALE, 27 ottobre – Domani pomeriggio sarà al primo punto dell’ordine del giorno della seduta di un Consiglio comunale che, fin da ora, si annuncia animato.

Dal pronunciamento dell’assemblea cittadina dipenderà il futuro del Complesso Guglielmo dal quale passa un pezzo importante del rilancio culturale ed economico di Monreale. Sull’argomento già alcune posizioni si vanno delineando: c’è chi preferisce darlo in gestione ai privati, chi, invece, ritiene che alcuni importanti servizi possano essere svolti dal personale comunale, magari da quello precario. Al di là di questa scelta, però, probabilmente il tema più importante è un altro: cosa farne del complesso Guglielmo? Ma più precisamente: cosa farne perché sia effettivamente produttivo al punto da farne coincidere l’avvio delle attività con il vero e proprio cuore pulsante dell’economia monrealese? Sul fatto che il complesso monumentale Guglielmo rappresenti una grandissima opportunità per Monreale probabilmente siamo tutti d’accordo. Proprio per questo la tematica va trattata con attenzione.

Ne abbiamo parlato con Tonino Russo, deputato nazionale del Pd durante la scorsa legislatura, quando era pure componente della commissione Cultura della Camera. “L'amministrazione comunale – racconta Russo a Monreale News – ha il dovere di avanzare un progetto completo ed ambizioso senza pensare di procedere "un passo alla volta", ma soprattutto senza superficialità né tantomeno con il cinismo di chi ne vede la possibilità di maturare dei vantaggi privati e perfino di basso consenso clientelare. Per questo ogni passaggio pubblico deve essere trasparente, responsabile ed equilibrato”.

Una delle soluzioni ventilate durante questo periodo è quella di un bando europeo, per garantire una gestione che abbia un grande respiro progettuale. “Occorre un vero cambio di logica – prosegue l’ex deputato – che tolga ogni possibilità agli appetiti di chi fa politica con le promesse. Credo che il sindaco non debba fare altro che annunciarlo ed operare in tale direzione”.

Ma, quali che siano le procedure per arrivare all’affidamento, occorrerà riflettere perché il Guglielmo sia davvero in grado di supportare e sopportare investimenti di un certo calibro, a fronte di ipotetici introiti che qualcuno reputa sovradimensionati. Per questo la discussione di domani in Consiglio assume un’importanza fondamentale per il prosieguo del percorso.

“Il piano – sottolinea Russo – è un documento imperfetto se non addirittura inadeguato ed inutilizzabile. Basterebbe leggerlo per rendersi conto manca di una conoscenza precisa di ciò che sono i musei ed ancor di più le logiche ed i numeri relativi ad un corretto funzionamento. Non sarebbe male che sul punto si esprimessero i revisori dei conti del nostro comune. Anche perché un piano di gestione impreciso farebbe sballare ogni ulteriore passaggio. Sarebbe difficile, infatti, su fondamenta inaffidabili costruire un bando con tutti i santi crismi”.

“Il documento prodotto dalla precedente amministrazione si basa su presupposti non condivisi da alcuni secondo i quali, chi si reca al chiostro dei Benedettini perché dovrebbe poi entrare a pagamento nel complesso museale? In ragione di quale attrattiva nazionale od internazionale?
“In ragione di quale presupposto - rimarca Tonino Russo – ogni anno il flusso dei visitatori dovrebbe crescere mediamente del 20% sull'anno precedente al punto tale che in quattro anni si dovrebbero raddoppiare i visitatori passando da 100.000 a più di 200.000 visitatori paganti? Mi chiedo e chiedo, ciò può mai accadere senza scelte sensate di politiche culturali? Per quali ragioni recondite i turisti, che secondo lo studio dovrebbero essere soprattutto conterranei, dovrebbero scegliere di passare qualche ora dentro il museo?

Non è come minimo folle pensare che ci si recherebbe a Monreale, anziché per vedere il duomo ed i suoi meravigliosi mosaici, per "godere" invece della narrazione delle immagini del duomo accanto? Tutto ciò ci sta costando 300.000 euro. A tal proposito, mi chiedo se i contenuti del "visitor center" non possano essere modificati in qualcosa di diverso, magari di aggiuntivo dell'arabo normanno dell'itinerario inserito nella World Heritage List dell'Unesco, comunque qualcosa di diverso dal racconto del Duomo. È facile capire che chi viene a Monreale non entrerà mai nel museo per quelle immagini. Perché nessuna persona sana di mente andando al concerto del proprio cantante preferito gratis e con un posto in prima fila, magari avendo fatto anche un lungo viaggio, all'ultimo minuto preferisce utilizzare quel tempo e quell'occasione irripetibile per sentire un cd o vederne il video in una saletta a 50 metri di distanza, per giunta pagando.

Penso, per concludere, che l'amministrazione debba aprirsi e non chiudersi in un recinto culturalmente povero, privo di visione strategica e prospettica. Sarebbe auspicabile in materia di cultura coinvolgere le menti più raffinate, ed anche a Monreale ce ne sono, e le intelligenze con più competenza in materia per evitare un flop colossale”.