Rischio per la stabilità dei conti, la strada delle energie rinnovabili può aspettare

Il Consiglio comunale dice di no all'adesione al progetto "Jessica"

MONREALE, 22 maggio – L’adesione al progetto legato al fondo “Jessica Energia Sicilia” non avverrà. La strada per l’energia rinnovabile, almeno per il momento, non può essere intrapresa. Troppo alto, nella valutazione della maggioranza, il rischio di subire una sferzata dalla Corte dei Conti.

Ieri il provvedimento che avrebbe dovuto decretare la manifestazione d’interesse del Comune di Monreale al progetto voluto dall’assessorato regionale all’Energia non ha passato l’esame dell’aula. Il Consiglio comunale ha dato retta ai timori dell’amministrazione e non ha dato il via libera.

Un’idea da non disprezzare, è stata la sintesi, ma che avrebbe comportato un esborso da un milione di euro, che avrebbe esposto il Comune al giudizio negativo della Corte dei Conti, in considerazione del regime di predissesto della municipalità, tenuto in bilico sì dall’approvazione del piano di riequilibrio, ma fortemente limitativo dell’autonomia decisionale, sotto il profilo finanziario, da parte del Comune.

“Monreale si fa sfuggire un’occasione di questo tipo - ha detto Fabio Costantini, presentatore in aula dell’ordine del giorno, che avrebbe dovuto impegnare l’amministrazione – i cittadini ne terranno conto”. Lo stesso Costantini non ha accettato la proposta di ritirare l’atto, per un approfondimento, che gli era stata lanciata dal capogruppo di Alternativa Civica, Toti Gullo, alla quale si era aggregato quello del Pd, Ignazio Davì.

Ma cos’è questo fondo “Jessica Energia Sicilia? Si tratta di un fondo che possiede una dotazione finanziaria di 52.700.000 euro, alla quale possono accedere i Comuni mediante la presentazione di progetti. Questi rendono finanziabili interventi relativi all’energia rinnovabile (ad esempio forme di generazione elettrica da fonte solare) ed all’efficienza energetica, come interventi di riduzione dei consumi energetici ed efficienza negli usi finali dell’energia anche ricorrendo a soluzioni cogenerative) con piani di ammortamento lunghissimi (fino a 18 anni) e con tasso di interesse prossimo allo zero.

“Purtroppo le prescrizioni della Corte dei Conti sono rigide – ha detto l’assessore al bilancio, Sandro Russo – Il progetto è condivisibile, ma il predissesto non ci consente di affrontare ulteriori spese”.
Per la cronaca, il verdetto finale dell’aula ha registrato 7 sì, 4 no e 14 astenuti.