"Sulla questione Ato ci assumeremo le nostre responsabilità, ma non saremo il cuscinetto di nessuno"

Capizzi relaziona in Consiglio sulla distribuzione del personale Ato

MONREALE, 10 marzo –“Monreale è pronta a fare la propria parte e ad assumersi le proprie responsabilità, ma certamente non possiamo aumentare a dismisura i costi del personale”. E’ questa la sintesi dell’intervento odierno in Consiglio comunale del sindaco Piero Capizzi.

L’argomento è tra i più spinosi della lunga vicenda Ato: ci sono ben 51 esuberi, se si considera il criterio di distribuzione del “centro di costo”, cioè quello che ha visto fin qui assegnare i dipendenti a ciascun Comune, e questi posti in esubero devono essere garantiti. Il punto di partenza è questo. Un argomento che necessita un’analisi attenta con grandi difficoltà annesse per trovare la quadra.

La seduta consiliare odierna aveva come primo punto all’ordine del giorno proprio le comunicazioni del primo cittadino sul problema che grava sui lavoratori dell’ex Ato ed ha registrato pure le dichiarazioni di alcuni lavoratori, ormai esasperati dalla lunga impossibilità di tornare al lavoro.
Capizzi ha relazionato sullo “stato di avanzamento” del lungo iter che sui tavoli della Regione si sta snodando per consentire ai dipendenti dell’ex Alto Belice Ambiente di tornare al lavoro, dopo un lungo stato di sospensione che purtroppo dura ancora.

L’argomento in questi giorni è affrontato dai sindaci dei Comuni interessati, che – come ha sottolineato Capizzi – sembrano orientarsi per un sistema di assegnazione “misto” del personale in esubero. I 51 posti che eccedono, per lo più personale amministrativo e impiegati del CCR di Bisacquino, devono essere spalmati tra tutti i Comuni secondo un criterio che tenga conto delle quote societarie e numero di abitanti.

Il passaggio è importante: se si dovesse tenere conto soltanto del numero di abitanti, infatti, Monreale passerebbe da una settantina di addetti ad un numero che sfora i novanta. In pratica la certezza di dover aumentare una Tari già parecchio esosa. Capizzi, quindi, si troverebbe nelle condizioni di doversi alzare dal tavolo dei sindaci e andare via. “Mi sono opposto – ha detto il primo cittadino – Occorre un criterio di razionalità, ma ogni Comune deve assumersi le proprie responsabilità. Monreale è pronta a farsi carico di una quota del personale in esubero”.

L’idea di Capizzi, così come quella dei sindaci, è quella di chi conta di mantenere il costo del personale a 3,2 milioni di euro l’anno (abbassarlo sembra impossibile), pur con l’aumento del numero del personale in carico, grazie ai tagli stipendiali proposti dagli stessi sindaci, su cui i sindacati si erano spaccati.
La posizione di Monreale, però, non è certo che verrà supportata da altri Comuni, specie quelli più piccoli, che difficilmente avalleranno un incremento del personale in carico e che difficilmente diranno di sì. La ripartizione ufficiale, su cui la vicenda è tutt’altro che conclusa, sarà presentata il 12 ed il 13 marzo, quando è in programma l’assemblea dei sindaci della Srr, che si accingono a dare vita alla società di scopo “Belice impianti srl”, nella quale dovrebbero confluire i dipendenti Ato.
“Una cosa è certa – ha tuonato Capizzi – Monreale non sarà più cuscinetto di scelte scellerate come avvenuto in passato quando sono avvenute scelte scellerate”.