I sacrifici facciamoli tutti, dirigenti per primi

Riceviamo e pubblichiamo...

MONREALE, 1 marzo - L’annoso problema della crisi finanziaria che attanaglia tutta la popolazione mondiale ormai è diventato oggetto di animate discussioni ovunque ci si trovi: in ufficio, in famiglia e soprattutto nei luoghi pubblici.

Sempre più insistentemente si parla di spending review come unica soluzione per risollevare le sorti dell’Italia, e, più in generale, della pubblica amministrazione, senza rendersi conto che alcuni gruppi di pressione stanno affilando la scure per sfoltire in maniera decisa la spesa, a discapito di tanti onesti cittadini, al fine di continuare a garantire a pochi privilegi ormai non più accettabili.

È presso il Ministero degli interni, per salvare la nostra cittadina dal fallimento, che la tematica si è spostata per discutere del Piano di Riequilibrio Pluriennale al fine di risolvere il problema della riduzione della spesa.
Un fallimento dovuto alla cattiva amministrazione di politici e dirigenti che negli anni hanno sprecato, in assenza di ogni ragionevole logica, cospicue somme di denaro pubblico. Ciò era possibile?

In questa ottica si discute anche e molto del fallimento dell’ Ato Palermo 2 a causa del quale sono assai incerte le sorti dei 276 dipendenti, impossibilitati a proseguire l'attività lavorativa lasciando, di conseguenza, 17 comuni della provincia di Palermo nel caos totale in tema di raccolta dei rifiuti solidi urbani. Una soluzione ipotizzabile che consentirebbe la salvaguardia occupazionale sembra essere quella di far transitare personale e impianti nella società di scopo “Belice Impianti srl” costituita all’interno della SRR “Palermo Provincia Ovest”. Tutto ciò non sarà indolore per il personale visto che, in tema di riduzione dei costi, verrebbero ridotti i loro emolumenti del venti per cento circa.

E ciò accade nella più totale indifferenza senza che qualcuno si chieda quali siano state le vere motivazioni del fallimento. Ad esempio nessuno cita il costo del conferimento in discarica, forse perché le discariche sono gestite da un manipolo di potenti che vestono l’abitino dell’antimafia.
Del tutto analoga è la situazione dei precari del comune di Monreale. Infatti a questa categoria, per effetto della spending review da un lato, e delle condizioni del bilancio Comunale dall’altro, sembra impossibile confermare i contratti di lavoro a 24 ore prevedendo così una riduzione orizzontale del monte ore.

Anche i dipendenti di ruolo di questo Comune non sono stati esenti dalla riduzione della spesa del personale infatti è sotto gli occhi di tutti che, in questi ultimi anni, i dipendenti hanno visto ridurre i loro emolumenti. (basta confrontare i Cud degli anni precedenti).
Anche la nostra classe politica ha dovuto subire la spending review con la riduzione dei gettoni di presenza per i consiglieri comunali e con la riduzione degli stipendi per sindaco ed assessori. Insomma tutti gli attori economici della nostra cittadina hanno visto una riduzione del proprio salario per effetto del combinato composto Crisi mondiale dell’economia aumento delle tasse.

Certo, in tema di contenimento della spesa pubblica, tutti questi tagli sono indispensabili. Infatti è buona prassi, di economia familiare, che quando le entrate diminuiscono ci si stringe un po’ tutti la cinghia ed è il capo famiglia che dà l’esempio. Insomma, con tutte le difficoltà del caso, sono questi e molti altri i punti previsti dal Piano di Riequilibrio Pluriennale, presentato dalla passata amministrazione, per risanare le casse comunali, che questa maggioranza sta cercando di mettere in opera.

Consapevole che sia quella del risparmio la giusta strada da percorrere, mi duole evidenziare che nel nostro Comune i sacrifici si chiedono a tutti, sopratutto ai lavoratori tranne che ai nostri, seppur bravissimi, dirigenti . Non riesco a comprendere la scelta di chi ha scritto il piano di riequilibrio di non aver previsto un altro punto, a mio parere economicamente molto incisivo, e cioè una riduzione del salario dei nostri quattro dirigenti che, ad oggi, costano al Comune circa 450.000 euro e, grazie alla quale, ad esempio, si potrebbe evitare l'ulteriore riduzione del monte ore prevista a carico dei tanti lavoratori precari in forza al Comune di Monreale.

Mi dispiace e mi irrita sapere che, acclarata la necessità di ridimensionare in maniera decisa la spesa pubblica, si continui a garantire a pochi privilegi ormai non più giustificabili!
Cosi intendo svolgere il ruolo di sindacalista tenendo ben presenti punti cardine della tradizione sindacale ancorato ai valori della solidarietà e dell’equità sociale.

* Segretario Aziendale CGIL Funzione Pubblica Monreale