Possibili riduzioni alle indennità per i sindaci, ma Crocetta frena
PALERMO, 27 gennaio - L’assessore regionale all’Economia, Alessandro Baccei, prova a tagliare i costi degli enti locali, inserendo tra le riforme in agenda la loro equiparazione a quelli del resto d'Italia. Crocetta, però, tira il freno a mano.
La riduzione dei compensi per sindaci, assessori e consiglieri comunali, vera e propria applicazione in Sicilia del decreto legislativo 267 del 18 agosto 2000, operativo su quasi tutto il territorio nazionale, scatterà subito e si accompagnerà anche ad una “stretta” sui permessi assegnati a chi deve assentarsi da un posto di lavoro per partecipare a sedute consiliari o di commissione. Se così dovesse essere e se il governatore Crocetta decidesse di fare passare questa linea (al momento le resistenze sono forti), nella Finanziaria di aprile “Indennità di funzione e gettoni di presenza – così recita la bozza Baccei – sono ridotte del 20%”.
In soldoni, per quel che riguarda - ad esempio - il sindaco di Monreale, Comune con una popolazione superiore a 10 mila abitanti ma inferiore a 40 mila, sarà un taglio di stipendio di circa 700 euro al mese, tanto quanto saranno ridotti di pari misura (20%) i compensi spettanti a ciascun consigliere per ogni seduta.
Potrebbe cambiare anche la gestione dei permessi e delle licenze agli amministratori locali. I lavoratori di enti pubblici o aziende private che diventano consiglieri comunali non potranno più assentarsi “per l’intera giornata in cui sono convocati i consigli" ma "per il tempo necessario a partecipare alla seduta”. Rivisitata pure la possibilità concessa agli assessori ed ai capigruppo di assentarsi oltre che per le riunioni di giunta anche per “studiare preliminarmente l’ordine del giorno”. Per la loro carica istituzionale, questi potranno assentarsi dal lavoro per non più di 24 ore al mese. Prevista anche la riduzione del rimborso che il Comune fa al datore di lavoro per le giornate perse dal dipendente che ricopre una carica elettiva: scenderà al valore massimo di un quinto dell’indennità di sindaco.
La bozza di Finanziaria di Baccei, che ha già raggiunto i 67 articoli, prevede inoltre che, alla prossime tornate elettorali, nei Comuni con più di 30 mila abitanti ma meno di 100 mila, e Monreale rientra tra questi, il numero dei consiglieri scenda dagli attuali 30 a 24 e viene riproposto infine anche il taglio di alcune strutture della Regione come l'Aran e l’Ente Porto di Messina, nonchè il mantenimento di “al massimo 3” degli uffici speciali che perderanno comunque lo status di dipartimenti : “Gli uffici speciali – riporta la bozza - e quelli alle dirette dipendenze del presidente sono articolati solo in unità operative di base”.
A pochissime ore di distanza dalle indiscrezioni riguardanti le riforme inserite nella bozza di Finanziaria, però, comincia ad alzarsi una forte tensione. Il presidente Crocetta, che sembra infischiarsene, in perfetto stile Rhett Butler in “Via col vento”, per la verità, ha già annunciato l’intenzione di modificare il testo di Baccei alzando un muro altissimo in difesa delle spettanze da garantire agli amministratori locali siciliani, ma anche numerosi esponenti politici del PD, Sicilia democratica, DRS ed UDC chiedono – incassandolo immediatamente- un incontro al governatore per “concordare il testo della Finanziaria”.
Così, in un “Dopotutto, domani è un altro giorno”, il Governatore siciliano ha convocato per oggi a Palazzo d'Orleans un tavolo al quale parteciperanno i segretari delle formazioni politiche di maggioranza e i capigruppo all'Ars, per l'avvio del cosiddetto confronto politico – istituzionale, sulla bozza/ipotesi di legge finanziaria.