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La "guerra dei Gasoloni", una storia che potrebbe andare in Procura

| Enzo Ganci | Politica

Sei i mezzi "sottratti" a Monreale, per essere utilizzati altrove

MONREALE, 1 ottobre – Sei "Gasoloni", originariamente in dotazione al Comune di Monreale, che adesso, invece, stanno altrove. Col risultato che, il Comune, prorpio per carenza di mezzi, è costretto a fare ricorso ad onerosi noli "a caldo", cioè con l'ausilio di un autista privato.

È la sintesi della situazione che ieri sera il sindaco Piero Capizzi, ha denunciato dal microfono dell'aula consiliare, non risparmiando accuse al suo predecessore, Filippo Di Matteo. I mezzi, proprio per la loro stazza ridotta, si prestano alla raccolta nelle zone più strette della cittadina, dove, invece, sarebbe impossibile accedere con i mezzi pesanti.

Capizzi ha chiesto conto e ragione all'Alto Belice Ambiente, scrinvendo ai commissari della stessa, Maurizio Norrito e Matteo Scillufo ed al liquidatore Roberto Terzo. Ha voluto sapere come mai mezzi che erano nella disponibilità del Comune di Monreale adesso operino a vantaggio di altri centri. Uno stato di fatto che per Monreale avrebbe determinato "l'impiego esclusivo di mezzi a nolo".

Nella nota il sindaco ha chiesto di sapere, inoltre, "le ragioni che ne hanno eventualmente determinato la dismissione".
È bastata una rapida corrispondenza per scoprire la destinazione dei sei Gasoloni. Così come ha fatto sapere la società d'ambito, infatti, dei sei mezzi in questione, due sarebbero fermi ai box presso l'officina Di Gesù (uno in attesa di essere riparato, uno da rottamare, perché la riparazione sarebbe antieconomica). Gli altri, invece, sono al servizio di altri Comuni: uno è a Piana degli Albanesi, uno a San Giuseppe Jato ed altri due, infine, si trovano nella cosiddetta "Zona B", quella di Contessa Entellina e Chiusa Sclafani, per intenderci.

La situazione, a quanto sembra, va avanti da almeno due anni, dal momento che, già nel settembre del 2012 il responsabile dell'ufficio automezzi, Antonella Romano, rivolgendosi all'allora Collegio dei Liquidatori, chiedeva l'autorizzazione al rientro immediato.
Adesso, fare in modo che questi mezzi rientrino a Monreale non pare affatto agevole. Secondo il commissario straordinario Matteo Scillufo, infatti, "Togliere il mezzo della zona B, alla luce della carenza dei mezzi di questa, creerebbe notevoli disagi e disservizi".

Al Comune di Monreale, pertanto, almeno per il momento, in caso di necessità non resterà che fare riscorso ancora ai noli, anche se questo, per ragioni che devono essere spiegate, riguarda solo Monreale e non anche gli altri Comuni.

Non è da escludere a questo punto, che l'amministrazione comunale voglia decidere di vederci più chiaro ed inviare tutto il carteggio alla Procura della Repubblica, così come ha lasciato intendere lo stesso sindaco e come si è augurato l'ex assessore Marco Intravaia, oggi consigliere di Vivi Monreale. "Il sindaco - fa sapere Intravaia - non potrà che trovare sponda tra i consiglieri di opposizione nel portare avanti qualsiasi operazione di trasparenza che riguarda le spese eccessive dell'Ato. Lo invito, in merito alle affermazioni gravi fatte in aula ed ai documenti mostrati, a denunziare tutto alla Procura della Repubblica. Non è ammissibile che a pagare scelte politiche errate ed insensate siano sempre i cittadini di Monreale. L'Ato – conclude – è stato ed è il "cancro" di questo comune, l'ente che negli anni, a causa di assunzioni incontrollate, noli, spese pazze e chi più ne ha più ne metta, ha portato il nostro comune sul baratro".

Sulla questione, l'ex sindaco di Monreale, Filippo Di Matteo, tirato in ballo da Capizzi, si riserva di rispondere nelle prossime ore.

· Enzo Ganci · Editoriali

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