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Era stato accusato di avere esploso giochi pirotecnici illegali: assolto dopo più di tre anni

| Enzo Ganci | Cronaca varia

Il tribunale di Palermo ha detto che Domenico Intravaia "non ha commesso il fatto"

MONREALE, 13 gennaio – Era stato accusato di avere esploso dei giochi pirotecnici di genere vietato e senza autorizzazione, ma adesso, a distanza di più di tre anni, è stato assolto. Stamattina il giudice Vincenza Gagliardotto, della 2^ sezione del tribunale monocratico di Palermo, ha scagionato Domenico Intravaia, 56 anni incensurato "per non aver commesso il fatto".

La vicenda risale alla sera del 6 settembre 2007, quando Intravaia era stato deferito all'autorità giudiziaria dai Carabinieri di Monreale, per avere, secondo gli inquirenti, esploso presso la sua abitazione, in località Aquino, batterie di giochi pirotecnici di genere vietato senza la prescritta autorizzazione, per festeggiare "l'addio al nubilato" della propria figlia, prossima al matrimonio, poi celebrato l’8 settembre successivo.

Nell’immediatezza dei fatti, sin dall'intervento dei Carabinieri, Intravaia si era professato innocente ed estraneo all'esplosione, dichiarando, senza tuttavia essere creduto tant' che il PM ne aveva poi ordinato la citazione a giudizio, di non avere mai visto i giochi pirotecnici rinvenuti sul posto dai militari e che gli stessi erano stati verosimilmente portati ed esplosi da amici della figlia presenti alla festa e che in ogni caso al momento dell'esplosione lo stesso era già andato a dormire con la moglie. A seguito della denuncia il Prefetto aveva imposto ad Intravaia il divieto di detenzione di armi e munizioni.

Nel corso del dibattimento il difensore dell'imputato, avvocato Piero Capizzi, ha dimostrato l'estraneità del suo assistito al fatto contestato, provando che in effetti lo stesso non era presente sul luogo al momento dell’esplosione. Da qui l'assoluzione, all’udienza di oggi, dell’imputato con formula ampiamente liberatoria, “per non avere commesso il fatto”.

Soddisfazione è stata espressa dall’avvocato Capizzi: "E' stata resa giustizia – ha dichiarato il legale – per una vicenda che a mio parere non avrebbe dovuto avere lo sviluppo che ha avuto. La sentenza di assoluzione del Tribunale, con ampia formula liberatoria, riabilita pienamente il mio cliente, restituendogli serenità per una vicenda giudiziaria, vissuta con sofferenza, e che lo ha visto coinvolto da innocente. Chiederemo al Prefetto – conclude il difensore – la revoca del divieto di detenzione di armi e munizioni essendo venuto meno il presupposto che lo aveva determinato”.

· Enzo Ganci · Editoriali

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