Piromani ancora in azione: fiamme nel bosco di Casaboli

Ingente lo schieramento di forze. Capizzi: "Non è più tollerabile"

MONREALE, 10 luglio – La tregua è durata solo pochi giorni. Adesso i piromani sono entrati nuovamente in azione. Lo hanno fatto appiccando il fuoco lungo la strada 186, nel tratto compreso tra il bivio Spartiviolo e la frazione di Pioppo, a "Piano Tavernelle".

Le fiamme, in pochissimo tempo si sono propagate sulla parte a monte della strada, dirigendosi, spinte dal vento, sul costone della montagna, in direzione del bosco di Casaboli.
Sul posto gli uomini della Forestale con diversi mezzi ed un elicottero Sierra, la protezione Civile del Comune, le squadre delle associazioni "Overland" e "Le Ali", tre squadre dei Vigili del Fuoco, i carabinieri e i vigili urbani. In azione pure un Canadair della Protezione Civile.

La circolazione stradale è stata interrotta, poiché era concreto il rischio ceh dalla montagna, oltre alla fuliggine, arrivassero pure detriti pericolosi (sterpaglie, rami secchi).
Al momento è possibile arrivare fino al bivio Spartiviolo, ma da qui si può soltanto scendere in direzione Fiumelato-Pezzingoli e non proseguire in direzione Pioppo.

"Quanto sta avvenendo in questi momenti, in una delle aree verdi più belle della nostra cittadina – afferma il sindaco Piero Capizzi – è il segno tangibile del totale disinteresse della Regione Siciliana in merito alla programmazione degli interventi in materia di forestale e tutela del territorio. Non possiamo più tollerare – continua Capizzi – continui rinvii in relazione all'avvio delle giornate lavorative per gli operai stagionali della forestale, quando siamo già a stagione estiva inoltrata. Il lavoro del personale forestale è essenziale oltre che per la salvaguardia del territorio e per la prevenzione degli incendi anche per il sostentamento delle loro famiglie che vivono solo della fonte di reddito derivante dalla giornate degli operai. La Regione – conclude Capizzi – e mi riferisco a tutta la classe politica, cerchino altrove dove risparmiare sui costi e sugli sprechi, non certamente sul sacrosanto diritto al lavoro di migliaia di persone".