Al Vernissage di Milano espone l'artista monrealese Rocco Micale

I tarocchi ed i miti come metafore della vita

MONREALE, 24 giugno – Grande successo dell'artista palermitano, monrealese d'adozione, Rocco Micale al Vernissage di Milano presso la galleria "Open Art", in corso Buenos Aires, dove sono esposte, dal 19 giugno fino al 19 luglio, le sue dieci opere.

Rocco Micale è approdato al Vernissage attraverso un concorso indetto dalla galleria "Open Art", aggiudicandosi il primo posto nella sezione "Fotografie Digital Art", battendo concorrenti da tutto il mondo. L'artista palermitano ha una formazione poliedrica. Dagli studi umanistici è approdato alla specializzazione accademica in arti visive e discipline dello spettacolo con un'esperienza Erasmus in Spagna a Valencia.
I suoi lavori hanno ricevuto l'entusiastico plauso di Giampaolo Trotta, noto architetto fiorentino e famoso storico, critico d'arte e saggista, il quale ha realizzato un piccolo saggio in cui ha analizzato il lavoro di Micale, traducendo magistralmente in parole le immagini. Il critico di Firenze è stato perfettamente in grado di decodificare il momento di passaggio delle immagini al pubblico. "Quando ho chiesto a Giampaolo Trotta, - ha detto Micale - di occuparsi del mio lavoro ho trovato con lui una grande empatia".

"Spirituale digitale 1.0" è il titolo della raccolta. Si tratta di immagini di grandi dimensioni, un metro per un metro e mezzo. L'artista ha proposto la reinterpretazione di sette carte dei tarocchi che costituiscono un percorso preciso e tre miti: la leggenda di Colapesce, la Sirena e Persefone.
Il tema della spiritualità, scelto da Rocco Micale, ha a che fare con la sfera personale dell'individuo, l'esoterismo, il misticismo, la religione. All'interno di questa sfera della spiritualità sono contemplati due aspetti: uno legato alla divinazione, ai tarocchi; l'altro attinente al mito ed alla leggenda. Digitale perché è proprio il supporto utilizzato per realizzare queste opere. In realtà è un digitale "1.0", come una sorta di programma di partenza, che ha questa esposizione, che si evolverà nel tempo fino a contemplare tutte le ventidue carte dei tarocchi e circa venti miti. Quindi i tarocchi come metafora della vita.

La carta del "Matto" è la prima carta dei tarocchi che indica proprio l'inizio da cui si parte per affrontare un problema, attraverso un percorso che, chiaramente, si arricchisce di esperienze che poi servono ad affrontare tutte le difficoltà successive; ha una forma di infinito e contiene gli elementi di tutti gli altri quadri del percorso.
"Con questo cammino - ha proseguito Micale - ho raggiunto la consapevolezza che il messaggio che da sempre ho cercato di comunicare agli altri attraverso le mie immagini è arrivato a compimento".
Tutte le opere hanno riscosso un grande successo presso il pubblico che ha visitato la galleria, ognuno, con le proprie sensibilità veniva attirato ora da un'immagine, ora da un'altra.
"È stato bello, trovandomi per alcuni giorni in galleria, poter interagire con il pubblico - ha detto con soddisfazione Rocco - è stata una grande emozione poter spiegare ai visitatori le mie opere. La creazione di ogni immagine – ha concluso - può essere paragonata ad una gestazione in cui l'utero è l'immagine iniziale che poi attraverso la contaminazione con le tecniche digitali arriva ad un prodotto finale che racconta una situazione altra rispetto a quella di partenza".
Una rivista bimestrale, "Over Art" nel numero in edicola a giugno ha dedicato tre pagine sui lavori di Rocco Micale. Infine, è stato anche un grande vanto aver esposto insieme con la famosa artista venezuelana Yiamidy Martinez.