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34 anni fa veniva ucciso il capitano Emanuele Basile

| Enzo Ganci | Cronaca varia

Domani mattina l'ufficiale verrà commemorato a piazza Canale

MONREALE, 3 maggio - A giudicare dall'affetto e dal trasporto con cui si susseguono le manifestazioni, specie tra i giovani, organizzate per mantenerne viva la memoria, trentaquattro anni è come se non fossero passati.

Domani ricorre proprio il trentaquattresimo anniversario dell'uccisione del capitano Emanuele Basile, comandante della Compagnia dei carabinieri di Monreale, assassinato da Cosa Nostra la notte del 4 maggio del 1980.
Domattina, come di consueto, l'ufficiale verrà commemorato con una breve cerimonia a piazza Canale, luogo dell'eccidio, a partire dalle 11, alla presenza di numerose autorità. L'appuntamento verrà preceduto da una messa di suffragio che sarà celebrata alle 10 nella parrocchia di Santa Teresa. La manifestazione, così come ogni anno, vorrà essere un momento di riflessione e rimarcare il significato dell'azione del martire e dei motivi che spinsero Cosa Nostra a deciderne l'eliminazione.

Il capitano Basile, infatti, con le sue investigazioni era stato fra i primi a comprendere la portata delle attività illecite del clan dei corleonesi. Ad eliminare l'ufficiale ci pensò un commando composto da Vincenzo Puccio (poi assassinato nel carcere dell'Ucciardone a colpi di bistecchiera), Armando Bonanno (successivamente «inghiottito» dalla lupara bianca) e Giuseppe Madonia, della «famiglia» di Resuttana. A fornire il supporto logistico, invece, fu Giovanni Brusca, così come egli stesso ammise. I tre killer furono prima bloccati, poi rilasciati. Ci vollero ben sette processi perché fossero condannati definitivamente all'ergastolo, assieme ai boss della commissione di Cosa Nostra.

Il commando che eliminò il capitano Basile entrò in azione poco dopo la mezzanotte. Basile stava tornando a casa assieme alla moglie ed alla figlioletta Barbara che allora aveva quattro anni. Era reduce dal ricevimento che il Comune aveva dato a Palazzo di Città in occasione dei festeggiamenti del Santissimo Crocifisso. Gli assassini si erano confusi tra la folla, aspettando l'arrivo della vittima a piazza Canale. Sapevano con certezza che l'ufficiale sarebbe passato da lì. Spararono numerosi colpi fra la folla, diretti al capitano. La moglie sfuggì all'agguato per miracolo: fu salvata dall'agendina d'argento conservata nella sua borsa.

Il 4 maggio 2010, in occasione del trentennale dell'uccisione, l'amministrazione conferì al capitano Basile una laurea "honoris causa" alla memoria.
Monreale oggi ricorda ancora il capitano Basile nella toponomastica cittadina con l'intitolazione di una piazza adiacente la via Venero, del liceo classico-scientifico (che ha già 31 anni) e della villa comunale, dedicata pure al capitano Mario D'Aleo, suo successore al comando della compagnia dei carabinieri di Monreale, che da Cosa Nostra fu assassinato il 13 giugno del 1983 nell'agguato di via Scobar.

· Enzo Ganci · Editoriali

Non occorre essere dei navigati sociologi o degli esperti psicologi per capire quale sia il sentimento comune che alberga, ormai da domenica scorsa, nel cuore di ogni monrealese.

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