Commemorata una strage rimasta ancora impunita
PORTELLA DELLA GINESTRA, 1 maggio - Dopo 67 anni il ricordo è ancora vivo e la strage di Portella della Ginestra resta ancora una delle pagine più buie della storia della Sicilia. Una data, quella del 1° maggio, che non va dimenticata e che necessita della presenza attiva delle Istituzioni.
Con questo spirito, ma con il grave problema del precariato, vera e propria piaga del mondo del lavoro, si è svolta stamattina, come ogni anno, la manifestazione in ricordo delle vittime che caddero in un posto diventato ormai simbolo, il 1° maggio del 1947.
Due anni fa, a commemorare i caduti e a testimoniare la presenza dello Stato, a Portella era arrivato il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano. L'anno scorso, invece, con lo stesso compito era toccato al presidente della Camera, Laura Boldrini. Oggi, quindi, la presenza delle istituzioni era "capeggiata" dal presidente della Regione, Rosario Crocetta. Accanto a lui diversi sindaci del territorio, per ribadire, ancora una volta, quanto sia difficile il loro ruolo, vero proprio front-office tra lo Stato e i cittadini.
Non è mancata qualche polemica, ma questa a Portella è una consuetudine. Una richiesta, l'ennesima, è stata rilanciata alle istituzioni: far luce sulle tante, troppe stragi rimaste oscure ed impunite.
Il momento più emozionante, come al solito, quello in cui sono risuonate le note del silenzio per commemorare i caduti, i cui nomi, spesso appartenenti a bambini, sono stati letti in un attimo di vera e propria commozione.