Il modello del consorzio “Sviluppo e legalità” al centro del dibattito al convegno Onu di Reggio Calabria

Di Matteo: "Premiati anni di sacrifici"

MONREALE, 2 aprile – Il modello del consorzio "Sviluppo e Legalità" diventa oggetto di studio da parte dell'Onu, che ha organizzato un convegno a Reggio Calabria per verificare la trasferibilità del modello gestionale del Consorzio in ambito internazionale.

Si allarga, quindi, l'esperienza del consorzio di comuni, che si occupa della gestione dei beni confiscati a Cosa nostra in provincia di Palermo e che ha prodotto in questi anni occupazione per diverdi giovani siciliani.

"Punto di forza della legislazione antimafia italiana di contrasto ai patrimoni illeciti, che la rendono unica a livella internazionale – afferma Lucio Guarino direttore del consorzio, impegnato a illustrare tecnicamente i punti di forza del modello siciliano di gestione associata dei beni confiscati alla mafia al gruppo di esperti internazionali incaricati di approfondire la materia – e' quello di associare alla finalità repressiva anche quella di prevenzione attraverso la creazione di occasioni di lavoro con il riuso sociale dei beni. Questo modello con gli opportuni correttivi certamente potrebbe essere recepito da altri stati nazionali per rendere maggiormente efficace l'azione di contrasto internazionale nei confronti delle associazioni criminali.

"Esprimo soddisfazione – ha dichiarato il presidente del Consorzio Sviluppo e Legalita' Filippo Di Matteo- nell'apprendere che il nostro modello come sempre è stato posto al centro di studiosi e rappresentanti istituzionali non solo del Governo nazionale ma anche adesso dei rappresentanti dell'ONU. Questa è la prova che sono stati premiati anni di impegni e sacrifici e responsabilità da parte di noi amministratori che portiamo avanti una dura battaglia nel settore dei Beni confiscati che sempre piu' devono essere utilizzati come patrimonio sociale e per creare opportunità di lavoro per i nostri giovani cosi' come è stato fatto fino ad oggi, con la creazione delle cooperative sociali".