Percosse, derisioni ed altre vessazioni. Indagini in corso
PALAZZO ADRIANO, 27 gennaio - Una vicenda che farà discutere tanto e già, da un po' di tempo, era diventata, il fulcro di tante chiacchiere nel centro abitato di Palazzo Adriano, in provincia di Palermo. È stato lì che i poliziotti di "Corleone" hanno sospeso un'insegnate elementare dall'insegnamento, perchè ritenuta responsabile del reato di maltrattamenti verso gli alunni. Il provvedimento è stato disposto dall'ufficio del Gip del Tribunale di Termini Imerese.
La storia è nata dalla denuncia di una mamma di uno scolaro, che ha parlato di atteggiamenti di vessazione, materiale e morale.
Ne è conseguita una articolata indagine mirata a riscontrare quanto emerso in denuncia.
La corposa acquisizione di materiale documentale e, soprattutto, la preziosa testimonianza di alunni e genitori hanno aperto uno squarcio su uno scenario di malversazioni in cui maltrattamenti ed umiliazioni nei confronti dei piccoli erano costantemente scambiati per rigore e severità.
I riscontri dei poliziotti, cui un importante contributo è stato fornito anche da personale dello stesso istituto scolastico, hanno verificato come la mancata trascrizione di avvisi sul diario o banali monellerie potesse costar caro ai piccoli dell'istituto elementare.
Gli alunni venivano percossi, sottoposti a castighi ingiustificati e sproporzionati, spesso collocati in castigo in uno stanzino della scuola o sul balcone con l'anta chiusa dall'interno con pericolo per la loro stessa incolumità. L'alunno "indisciplinato" era costretto a stare con le gambe piegate, in ginocchio ed a braccia protese in avanti, obbligato a recarsi in altra classe per rimanervi con la faccia al muro o rivolta verso la lavagna mentre i compagni lo deridevano.
In una circostanza è emerso come l'insegnante abbia percosso un alunno con un violento schiaffo lasciando sul viso il segno dell'anello ed abbia poi consigliato di alleviare il dolore con un panno bagnato.