"Vogliamo risposte alle nostre domande, qualcuno deve darcele"
MONREALE, 13 gennaio - E' ancora tutt'altro che conclusa la vicenda che riguarda il decesso di Salvatore Patellaro, il pensionato di 73 anni scomparso venerdì mattina al termine di una crisi respiratoria, conclusa tragicamente, quando i familiari avevano chiesto il soccorso dell'ambulanza.
Proroprio i familiari stamattina hanno formalizzato alla stazione dei carabinieri di Monreale una querela, mettendo nero su bianco su una vicenda nella quale, sin dal primo momento hanno denunciato alcune presunte mancanze da parte del servizio di soccorso, sulla cui ambulanza non era presente il medico di bordo.
Secondo la ricostruzione effettuata dai parenti, sulla prima ambulanza l'aspriratore necessario sarebbe stato presente e funzionante, ma non lo si sarebbe potuto utilizzare a causa della mancanza del medico di bordo. Sul secondo mezzo, invece, arrivato dopo circa un quarto d'ora con il medico di bordo, l'aspiratore sarebbe stato non funzionante, ragion per cui sarebbe stato tentato l'utilizzo di quello era in dotazione alla prima ambulanza. A quel punto, però, tutto si sarebbe rivelato inutile, perchè Salvatore Patellaro era già deceduto per motivi che il referto attribuirebbe ad "arresto cardiocircolatorio".
"Senza nulla voler togliere ai soccorritori - afferma la figlia - che hanno pianto con me e che ringrazio per l'umanità dimostratami, trovo che sia inammissibile che un'ambulanza chiamata per prestare soccorso ad un codice rosso si presenti soltanto con l'autista ed il barelliere. Io e la mia famiglia vogliamo risposte alle nostre domande e qualcuno ce le deve dare".
I carabinieri di Monreale adesso trasmetteranno tutto l'incartamento all'autorità giudiziaria. Sarà questa a stabilire se vi siano elementi di reato o se la pratica potrà essere archiviata perchè non presenta elementi di colpevolezza.
Difficile, al momento dire quale piega prenderà la vicenda anche perchè, al momento del decesso il magistrato di turno, non ha ritenuto di eseguire ulteriori indagini, disponendo la restituzione del corpo della vittima ai familiari (che sabato mattina hanno potuto celebrare i familiari del loro congiunto nella chiesa di San Castrense).