Asportata la cassaforte, lasciati oggetti di valore
PALERMO, 9 gennaio - Misterioso furto nella casa milanese di Salvatore Borsellino, fratello del giudice ucciso nella strage di via D'Amelio e fondatore del movimento "Agende rosse". A renderlo noto egli stesso stamattina a Palermo, dove come sempre presenzia all'udienza del processo per la trattativa Stato-mafia. Secondo quanto da lui riferito, ignoti in un suo periodo di assenza tra il 29 dicembre e il 3 gennaio sono penetrati nell'appartamento di Arese e hanno asportato la cassaforte.
"Un fatto strano non certo opera di balordi. Sono stati lasciati oggetti di valore mentre hanno rovistato tra i documenti", ha affermato Borsellino, che ha segnalato anche un'altra circostanza da lui ritenuta sospetta: l'impianto di allarme, collegato telefonicamente alla caserma dei carabinieri di Arese, non e' scattato.
"Tornero' oggi a Milano per integrare la denuncia -ha aggiunto Borsellino- l'allarme ha sempre funzionato. Questa volta le chiamate automatiche ai carabinieri non sono partite. Si dovra' verificare se siano stati utilizzati strumenti che inibiscono gli impianti elettronici, e se, effettivamente, dietro ad un furto possa celarsi altro. Devo anche controllare se il computer sia stato manomesso e siano stati portati via anche documenti".