La Regione sblocca il decreto, riapertura del Dormitorio più vicina

dormitorio benedettino

Il sito è stato restaurato 16 anni fa, ma da sempre è stato chiuso

MONREALE, 3 dicembre - Dopo 16 anni sembra essere più vicina la data della riapertura del Dormitorio dei Benedettini, pregevolissima opera architettonica sita all'interno del complesso monumentale Guglielmo II di Monreale, mai aperta alla fruizione turistica.

L'assessorato regionale ai Beni Culturali e all'Identità Siciliana, infatti, ha inviato alla Ragioneria Centrale dei Beni Culturali il decreto del dirigente generale emesso lo scorso 23 luglio, con il quale viene approvato il progetto esecutivo dell'intervento per "lavori di restauro ex dormitorio dei benedettini" per l'importo complessivo di 500.000 euro a valere sulla misura 3.1.1.6 del PO FERS 2007-2013, al fine di consentire alla sovrintendenza dei Beni Culturali di Palermo, quale stazione appaltante, l'avvio delle procedure per l'espletamento della gara pubblica e l'affidamento dei lavori. A renderlo noto è Salvino Caputo, che questa mattina ha ricevuto dall'assessore regionale ai Beni Culturali Maria Rita Sgarlata la risposta all'interrogazione presentata oltre 8 mesi fa, quando ancora ricopriva la carica di deputato regionale.

Nella nota l'assessore descrive la cronistoria dei lavori finanziati per complessivi 14 milioni di euro iniziati nel 1991 e collaudati il 7 giugno 1999.

Il 28 dicembre 2006 la Regione invitava il Comune di Monreale a finanziare i lavori per la realizzazione dell'impianto antincendio nella considerazione che per contratto avrebbe riscosso il 30% del costo dei biglietti per accedere al monumento. A quella richiesta, però, il Comune avrebbe opposto un diniego, che impedì di fatto il mancato avvio dei lavori per adeguare l'impianto antincendio. Adesso, dopo il parere favorevole espresso dal comando provinciale dei vigili del fuoco che ha ritenuto il progetto idoneo a garantire la sicurezza dell'importantissimo complesso architettonico, si attende il visto della ragioneria centrale dell'assessorato per avviare le procedure di gara che consentiranno di potere finalmente aprire al pubblico un immobile di rara bellezza che, non soltanto consentirà alle cassi comunali di potere introitare le somme per la sua fruizione, ma certamente costituirà per i turisti un nuovo punto di richiamo culturale e con un ritorno notevole per quanto riguarda gli operatori economici locali.

"Sono grato - afferma Salvino Caputo - all'assessore regionale ai Beni Culturali che dopo oltre un anno di solleciti e atti ispettivi, è riuscita a recuperare le somme necessarie per riaprire uno dei monumenti più rari e pregevoli dell'intera Sicilia".