Lavori stradali conclusi, ma strade e marciapiedi distrutti: è polemica

Lo Biondo (Pd): "Ditte da anni abituate a non essere controllate"

MONREALE, 16 novembre - Dopo gli interventi di manutenzione, le ditte esterne lasciano spesso le strade e i marciapiedi distrutti. Ormai questo accade da molto tempo. Così capita di veder scavi a cielo aperto, abbandonati. O ancora manto stradale e marciapiedi non o mal ripristinati.

Tutto in un contesto dove sembra essere assente il controllo del Comune. E questo ormai sembra interessare indistintamente il centro storico, dove notoriamente esiste il vincolo della sovrintendenza, le frazioni o la periferia del centro abitato. Spesso questo avviene finanche in barba alle norme di sicurezza e del codice della strada, quindi in assenza di cartelli indicanti la tipologia e la durata dei lavori, il riferimento dell'autorizzazione, i responsabili, le generalità della ditta, i cartelli di segnalazione dei lavori in corso. Questa è la vicenda più volte sollevata dal consigliere comunale Massimiliano Lo Biondo. Ma anche sollevata con una denuncia-esposto fatta presso il comando di Polizia Municipale dopo uno scavo lasciato aperto lo scorso inverno a piazza Canale per diversi mesi: una ditta aveva effettuato una manutenzione nel centro storico della città normanna senza avere pagato la cauzione e senza avere ripristinato il marciapiedi.

E così ora lo stesso consigliere torna a sollevare la questione in cui una ditta esterna, a causa di lavori di manutenzione in via Agonizzanti, ha causato la rottura del basolato storico in grigio billiemi e non ha ripristinato adeguatamente l'asfalto. Tutto questo di fronte alle porte del Duomo di Monreale.

"Per decenni ditte esterne sono state abituate all'assenza di controlli: si sentono pertanto autorizzate a maltrattare e distruggere i nostri luoghi. A pochi importa se a pagarne i danni sono i cittadini. Spesso, è già accaduto, si sono prese il lusso di non versare neppure la cauzione. Spesso neppure di comunicare la fine o l'inizio lavori. Cosa a cui invece sono obbligati i comuni cittadini. Chiedo con forza che chi di dovere obblighi, ufficialmente e in tempi più che rapidi, la ditta a ripristinare lo stato dei luoghi. Diversamente sarà mia cura fare un esposto alla Procura e alla Soprintendenza".

  

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