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Gli artisti della scuola d'arte, una risorsa da sfruttare

| Lorenzo Salamone | Cronaca varia

Difficile l'inserimento nel mondo del lavoro, nonostante la grande professionalità

MONREALE, 10 novembre - Con la stessa tecnica di mille anni fa, ripropongono le immagini che arricchiscono le navate del Duomo. Sono gli artisti della scuola d'arte ,sorta per iniziativa del professore Benedetto Messina sin dall'anno di studi 1961-62.

 A questa scuola sono cresciuti molti artisti e tra questi Piero Villanti e Pino Anselmo. Attorno ai manufatti c'è stato sempre un accresciuto interesse. Le botteghe dove si possono trovare le "tavole" sono quelle di Tumminello , Cangemi, Intravaia, Salamone, Milazzo ed altri ancora. Di questi negozi , alcuni sono completi di laboratorio, mentre altri effettuano solo la vendita , facendo eseguire le opere agli ex allievi dell'istituto d'arte. Questo istituto Mario D'Aleo, da oltre mezzo secolo sforna giovani mosaicisti che delusi perchè si aspettavano un futuro di lavoro vogliono intavolare trattative per far decollare la "scuola-lavoro" .

Ed è qui, attorno al monumento più ricco di arte musiva, che gli ultimi allievi, con tanto di diploma in tasca, e l'attestato di restauratore, chiedono un trampolino di lancio per entrare nel mondo del lavoro in un settore che potrebbe rappresentare la prima attività imprenditoriale di Monreale: i manufatti, e l'architettura moderna potrebbero ricorrere a superfici con immagini a mosaico. Ed è qui che la scuola innesca o almeno tenta di fare un ragionamento che chiama in causa chi potrà dare slancio per entrare nel mondo del lavoro mettendo in prima fila enti pubblici e privati. L'imperativo categorico della scuola ,si dice sempre, è la valorizzazione dell'arte del mosaico nella città di Monreale . Ma chi sono i più vicini potenziali datori di lavoro? Il Comune di Monreale , ma non certamente relegando la scuola lontano dalla "Matrice ricca di immagini " in un prefabbricato sempre più precario ancora oggi dove le classi della scuola media inagibili costringono i laboratori a lavorare stretti come sardine.

L'altro datore di lavoro potrebbe essere la Fabbriceria del duomo con il restauro continuativo per curare seimila metri quadrati di spazi musivi con pavimenti calpestati da scarpe anche a spillo . Un lavoro che chiama in causa la Sovrintendenza ai Beni Monumentali. Mentre nessun segnale viene dato ai turisti che hanno scelto di visitare la città normanna , con insegne in mosaico a partire dalla scalinata di via Torres dove in altri tempi qualcuno suggeriva di arricchire i gradini con immagini in mosaico da sostituirle ai mattoni rotti.

 

 

· Enzo Ganci · Editoriali

MONREALE, 15 settembre – Presentiamo oggi la nuova veste grafica di Monreale News, il nostro quotidiano, al quale diamo un nuovo look, un nuovo aspetto.

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