"La Fabbriceria da anni a guardia dell'integrità del Duomo"

Parla monsignor Antonino Dolce, vicario generale della Diocesi

MONREALE, 31 ottobre - Il Duomo di Monreale torna ai suoi vecchi splendori. Dopo la conclusione dei lavori che hanno riguardato il tetto, il monumento, unico al mondo, potrà stare al riparo da infiltrazioni d'acqua che avrebbero potuto compromettere in maniera anche grave il patrimonio musivo.

Gli interventi, fortemente voluti dalla Fabbriceria del Duomo, erano stati finanziati dalla Presidenza della Regione Siciliana, per un importo di circa un milione di euro. Ma i lavori appena conclusi non sono gli unici eseguiti sul monumento normanno, meta di migliaia di turisti ogni anno, che adesso, se il percorso iniziato andrà a buon fine, potrà diventare patrimonio dell'Umanità.

"Il Duomo è stato oggetto di parecchi interventi - dice monsignor Antonino Dolce, vicari generale della Diocesi e presidente della Fabbriceria del Duomo - revisione dei tetti, pulitura e restauro dei mosaici, restauro della porta centrale, restauro dell'altare argenteo del Valadier, impianto nuovo di illuminazione, restauro del pavimento in mosaico del presbiterio e di ambedue i transetti, destro e sinistro; senza contare l'assidua manutenzione ordinaria. Tutte queste opere sono state realizzate, oltre che per l'interessamento degli arcivescovi, dalla Fabbriceria del Duomo, che ha il compito di curare la manutenzione ordinaria e straordinaria del monumento".

Per alcuni interventi le somme necessarie sono state erogate dallo Stato o dalla Regione. Il restauro dell'altare del Valadier, invece, è stato a totale carico della Diocesi. A finanziare il restauro del pavimento (iniziato intorno all'anno 2000) è stata la Sovrintendenza ai Beni Culturali ed Ambientali di Palermo, che ha messo a disposizione un suo restauratore di fiducia ed anche la Fabbriceria che ha provveduto a fornire il materiale necessario. Discorso diverso per la nuova illuminazione, datata 2010, finanziata dalla CEI con i fondi dell'8 per 1000, dalla Fabbriceria, dalla Philips e dalla Sonepar che hanno fornito i fari e le lampade e dalla generosa collaborazione di alcuni ingegneri che hanno offerto progettazione e direzione dei lavori gratuitamente. La Fabbriceria, infine, ha pagato il progetto relativo alla restaurazione dei tetti del presbiterio e si è fatta carico della direzione dei lavori e della sicurezza per una somma di circa 120 mila euro.