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Per i dipendenti comunali è tempo di "pagelle": non mancano le polemiche

| Enzo Ganci | Cronaca varia

I voti influiranno sul premio di produttività, ma la differenza economica è minima

MONREALE, 20 ottobre - Tempo di valutazioni, tempo anche di polemiche e di recriminazioni. Sono le valutazioni alle quali sono sottoposti gli impiegati comunali, soggetti al giudizio dirigenziale, così come tutti i dipendenti delle pubbliche amministrazioni.

E' di questi giorni al Comune la redazione delle "pagelle", che i dirigenti delle varie aree stanno consegnando ai loro sottoposti. Giudizi che attestano il grado di impegno, profitto e rendimento di ciascun impiegato. Ogni dirigente ha stilato una sua personale tabella, esprimendo un giudizio in decimi sul personale assegnatogli. Il punteggio che ciascun impiegato ha ottenuto servirà al momento della distribuzione del premio di produttività: più è alto il punteggio, più sara lauto il premio. Detto così potrebbe sembrare che si stia parlando di chissà quali somme, in realtà, la differenza è minima. Della serie: per un funzionario "bravo" rispetto ad uno "asino" ci saranno poco più di cento euro lordi all'anno di differenza.

Assodato quindi che non sarà la pagella stilata dal dirigente a disegnare i destini di un dipendente e della sua famiglia, semmai questa potrebbe avere un peso al momento di una eventuale progressione di carriera, il discorso si sposta sulle modalità di formulazione dei giudizi. C'è la sensazione fra gli impiegati che le pagelle vengano stilate più su un giudizio personale del dirigente, che su oggettivi parametri legati all'effettivo rendimento del dipendente. Se il lavoro dei vari uffici fosse dotato di obiettivi, probabilmente il voto sarebbe legato al raggiungimento proprio dell'obiettivo, ma questo non avviene, legittimando, in questo modo, le proteste di chi ha ottenuto un giudizio inferiore alle proprie aspettative e medita ricorso. Così come è successo già in diversi casi di dipendenti che hanno chiesto una rivisitazione del giudizio. Tutti concordi nel dire che non saranno i 50 euro a fare la differenza, ma chiaramente il confronto con altri dipendenti, ritenuti magari meno meritevoli, può fare scattare la voglia di riscossa.

Occorrerebbe individuare criteri e modalità diverse, fermo restando che qualunque sistema di valutazione può presentare falle e prestarsi a polemiche e cattive interpretazioni. Magari, come suggerisce il segretario aziendale della Cisl Funzione Pubblica, Nicola Giacopelli, si potrebbero stilare delle pagelle intermedie, sfornate a metà anno, per dare la possibilità ai meno "diligenti" di mettersi in carreggiata e migliorare il proprio rendimento. Per il momento resta un sistema che sembra presentare diverse falle e darà luogo a polemiche e piccoli contenziosi.

· Enzo Ganci · Editoriali

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