Tentato furto di ostie, monsignor Pennisi: "Fatto grave, cercheremo rimedio, ma non creiamo allarmismi"

Interviene l'arcivescovo, dopo il fatto di domenica scorsa

MONREALE, 15 ottobre - "Un episodio grave, che merita attenzione e per il quale cercheremo di individuare soluzioni, ma che non deve destare eccessivo allarme". In questo modo, sinteticamente, l'arcivescovo di Monreale, monsignor Michele Pennisi, commenta il tentato furto d ostie avvenuto domenica scorsa in cattedrale.
"Si tratta di un fatto inquietante - dice ancor al'arcivescovo - che mette tristezza a disappunto". Un fatto,lo ricordiamo che ha visto alcuni turisti francesi, durante la Messa delle 10,30, sorpresi a sottrarre l'ostia che avevano appena preso al momento della Comunione per portarla via.

Ad accorgersi del fatto era stato l'arciprete della cattedrale, don Nicola Gaglio, che dopo essersi insospettito per l'atteggiamento di una coppia di turisti francesi, prima ha negato l'ostia alla moglie perchè questa non aveva risposto alla domanda se fosse cattolica, poi ha notato che il marito la toglieva dalla bocca. Senza pensarci due volte, ha seguito l'uomo costringendolo a restituirgli la particola. Frattanto una fedele si accorgeva che un altro turista stava togliendo l'ostia dalla bocca, per conservarla in tasca. L'uomo è stato inseguito da più persone ed è stato costretto a restituire l'ostia.

"Vedremo se sarà necessario mettere qualcuno accanto a chi distribuisce la Comunione – dice ancora monsignor Pennisi – magari i ministri straordinari. I turisti? Forse fanno un po' come succedeva a Roma, quando i giapponesi portavano via l'ostia perché la consideravano un souvenir. L'episodio di domenica mette tristezza e disappunto".

Il fatto avvenuto in cattedrale ha fatto ritornare alla mente quelli del marzo 2012, quando i continui furti delle ostie dai tabernacoli, costrinsero l'arcivescovo di allora, monsignor Salvatore Di Cristina, ad emettere un provvedimento senza precedenti che invitava i parroci alla vigilanza e soprattutto ordinava la rimozione delle ostie consacrate dai tabernacoli. "In questo caso credo che non ci siano gli estremi – è il parere dell'arcivescovo – tuttavia adotteremo tutte le misure necessarie per evitare il ripetersi di gesti di questo tipo".