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Piana degli Albanesi accoglie 183 profughi subsahariani

| Maria Modica | Cronaca varia

Il sindaco, Vito Scalia: "La nostra storia, modello di integrazione"

PIANA DEGLI ALBANESI, 28 settembre - L'arrivo dei 183 immigrati provenienti dall'Africa subsahariana, salvati nel Canale di Sicilia, non ha turbato la comunità di Piana. Vocati da secoli all'integrazione, gli abitanti di Piana hanno già vissuto l'esperienza di offrire la prima accoglienza ad uomini e donne che scappano da miseria, guerra e disperazione.

Gli extracomunitari, nella maggior parte giovani uomini, sono stati dislocati in quattro strutture: Santissimo Salvatore, in capo alla Caritas; Gran Paradise, in periferia; San Giorgio, dove si trovano donne e minori, poiché il centro era già destinato a tale scopo; Santissima Annunziata, l'unica struttura ubicata all'interno del paese, dove è stato sistemato il minor numero di ospiti, appena 30. La convenzione con i 4 centri ha la durata di un mese, ma è probabile sia prorogata. In seguito, i profughi saranno trasferiti in luoghi più attrezzati.

All'interno di San Salvatore, gli immigrati appaiono spaesati e stanchi, ma anche tranquilli. La presenza discreta della Polizia, contribuisce all'impressione che tutto sia sotto controllo. I volontari e i sacerdoti sono già pronti per organizzare i prossimi giorni: un minimo di animazione e impartire i fondamenti della lingua italiana, che nessuno quasi parla. Si esprimo in inglese e in francese, a seconda che arrivino dal Mali, dal Ghana o dalla Somalia. Psicologi e mediatori culturali sono pronti ad offrire il loro sostegno a persone che hanno girato le spalle, forse per sempre, ad una vita di sofferenza, ma anche alle proprie radici e agli affetti.

Nella struttura della Santissima Annunziata, nel pomeriggio, i profughi hanno cercato riposo nelle camere sistemate, nottetempo, dai volontari. Qui anche loro appaiono stanchi e provati, ma hanno alle spalle esperienze recenti, maturate durante le emergenze del 2011 e 2012.

Dopo essere stati identificati dalle Forze dell'Ordine e forniti di tesserino di riconoscimento, gli immigrati potranno muoversi liberamente. "Nessuno - ha spiegato un operatore del Santissimo Salvatore - negli anni trascorsi, è mai scappato o ha creato problemi. Non è conveniente neanche per loro, dove andrebbero se si allontanassero da qui?".

La comunità di Piana si è sempre mostrata generosa, fornendo vestiti e beni di prima necessità. Alcuni degli arrivati sono privi di scarpe, gli operatori sono convinti che in breve tempo il vestiario necessario arriverà nei centri.

"La nostra storia - ha spiegato il sindaco Vito Scalia - è un modello di integrazione e tale rimane anche oggi. Non sono a conoscenza di perplessità o malumori dei miei concittadini, sempre generosi ed accoglienti. Non vi è alcun elemento di preoccupazione, anche per la presenza discreta, ma costante delle Forze dell'Ordine, assicurata dal Prefetto".

L'impressione del sindaco è confermata dall'atmosfera in città. "Abbiamo le strutture - è il commento che si ascolta all'interno di un bar - è giusto usarle per un'opera di bene. Noi siamo una comunità tranquilla, se continueremo ad esserlo i profughi saranno soltanto i benvenuti".

 

 

 

 

 

 

· Enzo Ganci · Editoriali

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