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Allarme dell'Ance: in Sicilia in sei anni appalti in calo del 79%

| Enzo Ganci | Cronaca varia

Siracusa e Ragusa le province più penalizzate

PALERMO, 11 settembre - Un crollo del 79,10% del numero di gare d'appalto bandite in Sicilia nel periodo gennaio-agosto negli ultimi sei anni si e' accompagnato a una contrazione del 77,88% degli importi a base d'asta. I dati sono dell'Ance regionale,che fa il bilancio di una crisi durissima.

L'(Associazione Nazionale Costruttori Edili) rileva che nei primi otto mesi del 2008 furono bandite 573 gare (-29,90% rispetto alle 818 del 2007) per un importo di 480,5 milioni di euro (-46% su 890 milioni), mentre nello stesso periodo di quest'anno sono andate a bando appena 171 opere (-22,97% sulle 222 del 2012) per un importo totale di 196 milioni (-44,16% rispetto ai 351 milioni dello stesso periodo del 2012).

Dal 2007 al 2013, nei due quadrimestri presi in esame, la flessione media annuale e' stata costantemente di circa il 30%. Nei primi otto mesi di quest'anno le province piu' penalizzate negli importi posti in gara sono state Siracusa (8,07 milioni di euro contro gli 82 dello stesso periodo del 2012, pari a -90,18%) e Ragusa (2,1 milioni a fronte dei 16,8 milioni del 2012, -87,03%). Dei 196 milioni di euro messi a gara quest'anno, 34,6 sono concentrati solo su 4 opere con importo superiore alla soglia di interesse comunitario (5 milioni): il raddoppio della linea di trattamento biologico del depuratore della raffineria di Gela (5,5 milioni), il centro commerciale Roccella a Palermo (7,6 milioni), la condotta fognaria tra Acicastello e Catania (15,8 milioni) e i lavori lungo la Sp 28 "Panoramica" di Enna (5,5 milioni).

"Se sul versante regionale abbiamo avuto incontri incoraggianti col Governo, che si e' impegnato a sbloccare entro fine anno opere pubbliche per 2,5 miliardi di euro sul totale di appalti fermi che abbiamo segnalato per 5,5 miliardi -commenta Salvo Ferlito, presidente di Ance Sicilia- auspichiamo che le tensioni politiche nazionali non rallentino o inficino quanto fin qui di positivo prodotto. E' necessario l'impegno di tutti i livelli della classe politica e dirigente del Paese; non da ultimo quello comunale, che deve essere capace di attrarre investimenti e finanziamenti di ogni tipo: ad esempio, i 100 milioni disponibili a livello nazionale sul programma '6.000 campanili' o i 16 milioni del Piano regionale di messa in sicurezza delle scuole".

 

· Enzo Ganci · Editoriali

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