Caro Guglielmo II ti scrivo...

 Una serie di interventi sui monumenti normanni per salvaguardarli dal tempo

MONREALE, 8 settembre - A tu per tu con Guglielmo II il Buono, creatore dei capolavori per i quali è universalmente conosciuto con ammirazione unanime da monrealesi e non. Solamente per informarlo ,che in questo periodo, come non mai da mezzo secolo, si è pensato ai suoi monumenti.

Si è pensato per guardare ai nuovi orizzonti nel panorama storico-artistico del complesso da "Te" pensato e edificato attorno al 1170. Per dirti che si sta proseguendo sulla storia dei restauri praticati nella cattedrale in ben quattro lustri; con i criteri e le modalità seguiti; le cure necessarie per un corpo malato, anche se, in apparenza, splendido di bellezza. I tecnici Pupella, Patellaro, Segreto e Salvatore Cassarà assieme alle maestranze hanno eseguito un ottimo lavoro: distaccato e riattaccato, ma anche sostituite tegole difettate, che hanno compromesso per diversi anni la Basilica nelle sue parti musive. Controllato e riparato il tavolato della sottocoppa, responsabile di avere creato quelle infiltrazioni d'acqua piovana di un tetto per tanti anni sofferente, se non addirittura martoriato dai mancati interventi. Il duomo salvato dalle tessere, dalle malte e dagli ori che rischiavano di distaccarsi.

Nello stesso tempo, ecco sopraggiunto un intervento anche per il Palazzo Reale, eretto da Ruggero II prima che il nipote Guglielmo edificasse il duomo, da alcuni mesi sottoposto a lavori di ristrutturazione per salvare il monumento dalle lesioni alle murature, alle coperture e alla pavimentazione. E non solo, ma anche per fermare le infiltrazioni di umidità al suo interno e mettere al sicuro i preziosi volumi della biblioteca Torres. La collezione di una trentina di incunaboli e altri testi di pregevole manifattura dopo circa venti anni d' abbandono. L'altra perla messa in campo dalla Curia Arcivescovile è il Museo Diocesano aperto al pubblico da poco più di un anno. E' un museo che istituisce nuovi percorsi, dal Duomo si passa al Chiostro, cosa finora impossibile se non dall'esterno. E consente la visita del Chiostro oggi difficile per i disabili.

Un museo che si apre nel quattrocentesco palazzo arcivescovile di Monreale dove la Soprintendenza ai Beni culturali della Sicilia lavora dal 1985: quattro piani di sale museali (con ascensore) e un ambiente fuori misura che si apre subito all'ingresso: la cappella di San Placido con la volta a venti metri di altezza, il rimbombo di voci e una cripta sei metri sotto. Il sogno di Guglielmo accoglie i visitatori è un grande arazzo di metà settecento, raffigura una Madonna con in mano una planimetria. Appare in sogno al fondatore del Duomo, ma anche senza le opere esposte –che sono capolavori – resta il fascino indipendentemente di un Museo con gli affacci sulle absidi arabo normanne e la super visita del Duomo dall'alto. A completare la mappa del recupero sul fronte monumentale è nella fase di completamento la trasformazione dell'ex monastero dei benedettini in museo multimediale per passare entro l'anno alla sua gestione di livello internazionale per grandi eventi idoneo a dare occupazione e reddito ad una città che vuole investire sul turismo che conta.