La proposta è di Salvatore Leto, candidato alle primarie del Pd
MONREALE, 31 luglio – Perché non realizzare un parco giochi per bambini nell'area esterna della scuola Pietro Novelli? E' questa l'idea lanciata da Salvatore Leto, candidato alle primarie del Partito Democratico. Un'idea che, per i suoi costi non elevati, potrebbe diventare realizzabile.
"Costruire questo luogo - scrive Leto - non sarebbe affatto un'utopia e rappresenterebbe un'occasione per porre le basi concrete, fin dall'età più tenera e sensibile, della rinascita del senso e dello spirito di comunità che nella nostra città è ormai quasi scomparso. Lo spazio interessato ha le caratteristiche che servono ad una piccola struttura di giochi di socializzazione primaria all'aperto per bambini. Se non altro perché è già adeguato, protetto e sicuro. Inspiegabilmente, però,questo spazio, oggi, è un non-luogo, molto meno che un posto sottoutilizzato, anzi, molto peggio: questo giardino-spiazzale è percepito come totalmente estraneo alla città, sebbene sia pienamente di proprietà comunale e quindi di tutti i cittadini monrealesi.
Mi piacerebbe attrezzare, come è possibile vedere nei fotomontaggi, sia la parte cementata che quella adibita a verde, ovviamente curandole ed adeguandole alla bisogna. Il parco giochi, sarebbe fruibile in ore non scolastiche: nei pomeriggi feriali, nelle giornate di sabato, domenica e festivi. A tempo pieno durante le vacanze scolastiche.
Un complesso di giochi fatto di un paio di altalene, un paio di scivoli lineari e a spirale, una giostra, una pertica, un muro per le arrampicate. Tutto questo - dice ancora Leto - non dovrebbe costare molto più di 5.000 euro. Anche le spese di funzionamento e gestione sarebbero minime. Siamo cioè in presenza di spese tutt'altro che proibitive o impossibili. Serve, inoltre, un po' di buona volontà, un minimo di capacità amministrativa, un po' di fantasia e l'amore per i bambini che è la più potente spinta motivazionale. Qualcuno opporrà certamente l'obiezione della ormai cronica mancanza di fondi nelle casse comunali. Ammesso e non concesso che sia motivo per non ragionare su installazioni così utili – prosegue – quella di cui parliamo è davvero una cifra facilmente reperibile. In caso non lo fosse, perché nel bilancio comunale non è previsto nulla, sono certo che perfino i bambini sarebbero disposti a contribuire.
Le risorse occorrenti, potrebbero essere anche recuperate mediante l'istituzione di una Kids Card che assicurerebbe altri servizi e sconti in negozi convenzionati con sponsor e partner del parco giochi.
Le risorse professionali potenzialmente ci sono – conclude Leto – Si potrebbe attingere, previo interpello, tra il personale comunale. In alternativa la gestione del servizio potrebbe essere affidata in convenzione ad un'associazione o ad una cooperativa. In molte regioni del centro Italia questo è un modello ben rodato e funzionante e credo valga la pena approfondirlo e perché no, emularlo".
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