Mille occasioni mancate per far decollare una città
MONREALE, 7 luglio - E' stato sufficiente osservare quel gruppetto di turisti che sotto il sole attendevano il bus–navetta per la Rocca per salire a Monreale per sentirsi dire da uno di loro: "Vi portiamo il pane e non lo sapete masticare". Questo in un luogo dove parlare di turismo significa parlare ancora di una risorsa in attesa di decollo . E dove non si può sottacere quanto espresso da chi, venuto da lontano non immaginava di percorrere la distanza di sette chilometri ,quella che separa Monreale da Palermo con un viaggio interminabile. Mentre i nostri parlamentari all'ARS da quando è stato interrotto il servizio Amat Palermo–Monreale per un insopportabile pagamento di 200 mila euro l'anno all'azienda di trasporto di via Roccazzo, non hanno speso una parola in difesa di una linea da rendere autonoma con il solo pagamento del biglietto, come avviene in tutte le località del mondo.
Oggi con il turismo crocieristico che porta al duomo circa il 40 per cento in meno di visitatori, un numero in crescente ribasso , al di là della constatazione generale dovuta alla crisi, ad incidere è il problema traffico caotico in corso Calatafimi, cosa che spaventa molto i Tour operator e a volte li induce a rinunciare alla visita al Cristo Pantocratore. Se non si può in alcun modo far sì che la sosta dei turisti vada al di là dei classici venti minuti , si comprende come quello dell'economia legata al turismo non sia "strada che spunta". Quello che dispiace , però, ancora di più ,è la totale assenza di attenzione che la Regione presta di fronte al problema turistico a Monreale. Altre città a forte richiamo turistico, da Taormina a Cefalù a S. Vito Lo Capo, godono dell'attenzione che destina loro risorse per l'organizzazione di manifestazioni di un certo rilievo . Tutta roba sconosciuta a Monreale, dove è stata ignorata pure la Musica Sacra. A questo punto si potrebbe dare inizio ad una nuova epoca, quella di volgere le attenzioni al viaggiatore autonomo e al vicino di casa (Palermo in particolare). E qui, nel dare un'occhiata in giro, la mancanza di un disegno politico e di una strategia programmatica c'è tutta. Si tratta di far tornare il centro storico alla fruibilità di cittadini e visitatori, rendendolo il luogo dove sarà possibile organizzare al suo interno appuntamenti di intrattenimento e di richiamo.
Monreale fa notizia solo per le baruffe quotidiane tra utenti della strada in doppia e tripla fila. La chiusura delle piazze alle auto aperte al decoro urbano , quando applicata viene subito revocata perché presentata come una minaccia e non come una risorsa di rilancio anche economico. Monreale cosa ha meno di Taormina, se non forse, una sua leadership diversa, portata almeno a copiare i loro colleghi governanti. Ma a Monreale non siamo purtroppo in una città dove si importano esperti . Qui si fa tutto in casa con i suggerimenti di gente che asseconda un radicato immobilismo politico, dove è ancora difficile riuscire a farsi un'idea, anche solo vagamente di rimuovere le cattive abitudini e dove l'irregolarità diventa un diritto acquisito, dove la tolleranza non favorisce, ma danneggia e chi la lotta diventa il nemico numero uno.