In ballo ci sono 2,6 milioni di euro già usciti dalle casse comunali
PALERMO, 2 luglio - Adesso manca soltanto la sentenza. Dopo di che si saprà se i 2,6 milioni che il Comune ha sborsato nel corso degli anni in favore dell'Amat potranno tornare nelle casse comunali o se invece resteranno nella disponibilità dell'azienda di via Roccazzo.
La lunga fase dibattimentale del contenzioso tra l'amministrazione municipale e l'azienda trasporti, l'ultimo di una lunga serie, si è conclusa: le "comparse" sono già avvenute. Adesso, pertanto, toccherà al Tribunale civile di Palermo pronunciarsi in un senso o nell'altro. La sentenza potrebbe arrivare entro luglio. In caso contrario, invece, se ne parlerà a settembre.
La vicenda nasce dal fatto che l'Amat per lungo tempo ha incassato dal Comune, e a più riprese dalle varie amministrazioni che si sono succedute, delle cifre che servivano ad evitare l'interruzione del servizio, che l'azienda ha più volte minacciato ed in qualche caso, pure messo in pratica. Adesso la questione giuridica è semplice: se il tribunale reputerà nullo il contratto tra il Comune e l'azienda, le cifre più volte uscite dalle casse comunali e finite in via Roccazzo sarebbero tutte da restituire, perchè pagate senza giusto titolo, per un totale di circa 2,6 milioni, appunto. Somme che, come facile immaginare, sono state pagate per anni per ragioni di "opportunità politica", per motivi dettati dall'esigenza, tenuta a mente dalle varie amministrazioni, di evitare lo stop delle corse, che l'Amat ad ogni piè sospinto minacciava.