Miccoli: "Chiedo scusa a tutti, ma non sono un mafioso"

"Ho sbagliato, spero un giorno mi possiate perdonare"

PALERMO, 27 giugno – Lo aveva immaginato diverso il giorno del suo 34° compleanno. Ed invece, Fabrizio Miccoli, fino alla stagione appena trascorsa capitano del Palermo, questa giornata la ricorderà come quella in cui si è congedato definitivamente dalla città e dalla tifoseria.

Con la voce rotta dal pianto e gli occhi gonfi, proprio nel giorno del suo compleanno, il bomber di Nardò ha convocato oggi ha convocato i giornalisti all'hotel Excelsior di Palermo per chiedere scusa a tutti per le espressioni poco felici usate nei confronti di Giovanni Falcone e per ribadire "di non essere un mafioso".

La conferenza stampa, in realtà, si sarebbe dovuta tenere ieri sera, ma è slittata a stamattina perché l'ormai ex capitano del Palermo ieri ha sostenuto un lunghissimo interrogatorio in Procura per chiarire la sua posizione. Miccoli, va ricordato, è indagato per estorsione.

"Dopo tutto quello che e' successo - ha detto Miccoli visibilmente emozionato - sono tre giorni che non riesco a dormire. Non riesco a dormire perche' sono uscite delle cose che io non penso assolutamente e l'ho dimostrato anche con i fatti. L'ho dimostrato nel ventesimo anno della morte di Falcone, sono stato in campo per lui e per tutte le vittime della mafia. Sono oggi qui a prendermi le mie responsabilita', a chiedere scusa a tutta la citta' di Palermo, alla mia famiglia che mi ha fatto crescere in un contesto di valori e di rispetto" ha detto ancora il bomber di Nardò, che ha raccontato di aver avuto in passato contatti con Maria Falcone, sorella del magistrato ucciso, e di averle offerto la sua disponibilita' per iniziative in memoria del giudice ucciso.

"Io sono un calciatore, non sono un mafioso – sono state le parole di Miccoli a proposito delle sue amicizia - sono contrario a tutto quelli che sono i pensieri della mafia. In questi sei anni che sono stato qui ho cercato di essere amico con tutti, senza pensare a cosa andavo incontro. Sono contento che e' uscito tutto perche' questa storia per me e' molto importante. Spero mi possiate perdonare in futuro".

Ed a proposito del futuro: ""Mi sarei aspettato un futuro diverso, di finire qui la mia carriera. Non ho niente contro Zamparini, devo rispettare quelle che sono le sue idee. Posso solo ringraziarlo per l'opportunita' che mi ha dato. Voglio diventare un testimonial in positivo. Se ho sbagliato in questi sei anni, e solo ora mi rendo conto di aver sbagliato, e perche' ho cercato non di essere Miccoli, il capitano del Palermo, ma il Fabrizio per tutti, sperando sempre di trovare dall'altra parte delle persone pulite. In questi anni - ha aggiunto - ho trascurato la mia famiglia per essere uno di Palermo. Quello che conta e' la propria coscienza".

L'attaccante pugliese, quindi, ha chiuso la sua conferenza stampa con un pensiero al nuovo Palermo targato Gattuso. "Ho sentito Gattuso qualche giorno fa. Lo ritengo una persona eccezionale come amico. Lo conosco e gli auguro che possa portare il Palermo di nuovo in serie A dove questa citta' merita di giocare".